(Autoproduzione 2017)
Il terzetto capitanato da Alessandro Di Virgilio consegna una bella prova di maturità con il disco “Accordi Disaccordi”. Il gruppo (due chitarre, Di Virgilio e Dario Berlucchi, e il contrabbasso di Elia Lasorsa, più qualche ospite eccellente) esplora il gipsy jazz à la Django Reinhardt, ma anche il flamenco (Beauty) e le atmosfere sudamericane (ascoltate l’habanera de I caffè di Oliva, seducente, con il violoncello di Oscar Doglio Sanchez). Il timbro personale, ‘cordoso’, della chitarra di Di Virgilio evita l’effetto oleografico che potrebbe indurre ad ascoltare l’intero disco come una colonna sonora di un film di Woody Allen (il cui spirito aleggia comunque sull’album, a partire dal titolo). Un lavoro contemporaneo, che non si accontenta di ripetere: ecco allora accanto alle scorribande chitarristiche, sorrette da una tecnica indubbia (Spaghetti Killer, con il clarinetto di Giacomo Smith), gli spazi più dilatati e pensierosi di Pietrasanta e Stay. L’armonia insolita di El Duende, tra i pezzi più interessanti, e la lieve Signor Noce (dove il clarinetto enuncia un tema struggente) concludono un lavoro piacevole ma non ‘piacione’, che non si accontenta di ‘somigliare a’ o di rimanere un piacevole sottofondo.
Voto: 8,5
Stefano Oliva
Link Recensione Alessandro Bertinetto