John Mellencamp ‘Cuttin’ heads’

“Cuttin’heads”, secondo disco per la Sony, arriva dopo due anni dall’omonimo “John Mellencamp” (1999), disco che segnava un nuovo inizio dopo circa venticinque anni di carriera.
Dopo i successi di critica e di vendite degli anni ottanta, Mellencamp ha percorso un cammino, negli anni novanta, del tutto coerente con il suo modo di fare musica, sempre aperto alle novità ma senza compromettere la sua integrità artistica, scontentando a volte la maggior parte dei suoi fan come con il bellissimo “Mister happy, go lucky”, in cui l’elettronica contaminava il suo classico approccio rock, ampliando gli orizzonti di un certo modo di fare musica, o l’elettricità a senso unico di “Winhever we wanted”, che arrivava dopo “The lonesome jubilee” (album osannato dalla critica e dal pubblico), e “Big daddy”, in cui Mellencamp aveva raggiunto un perfetto equilibrio, (che tutt’ora nonostante gli imitatori resta per certi versi inarrivabile), tra tradizione e rock, tra strumenti tradizionali come violino, fisarmonica, dulcimaer, e chitarre e composizioni rock.
Il nuovo lavoro per molti aspetti sembra ricongiungersi con gli ultimi album citati; dieci canzoni che per freschezza compositiva e per l’ottimo lavoro di produzione (da tempo nelle sue abili mani), lo riporta in territori cari ai suoi vecchi fans senza scontentare i nuovi.
Dal bellissimo inizio della title track, un funcky-rock antirazzista, dove dominano i cori femminili e in cui collabora Chuck D (leader dei Public Enemy), al seguente duetto con la giovane cantante soul India Arie, Peacefull world, singolo portante del disco dalla melodia vincente e dall’incedere accattivante, per giungere ad un altro duetto, questa volta un brano dal sapore country, Deep blue hearth, insieme a Trisha Yerwood. Ma tutte le canzoni sono degne di nota, dalla ballata sensuale The same way i do, al rock energico ma confidenziale di Worn out nervous condition, o il reggae di Shy.
Un disco vario e riuscitissimo che consacra Mellencamp nell’olimpo dei grandi del rock contemporaneo.

Voto: 8

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