WOOD “Tired Words & Neurotico Symphonies” GREEN RECORDS
Prendete un gruppo come i Bodyjar o gli Engine Kid aggiungetegli dei riffs metallici e ipnotici, inseritegli qualche vago assalto in stile Refused e ancora non avrete inquadrato questo album. La verità è che i Wood sono riusciti a definire uno stile tutto loro e ad uscire dal “provincialismo” in cui purtroppo versano molti gruppi italiani. Le canzoni scorrono in scioltezza una dietro l’altra inseguendo paranoiche melodie che non diventano mai ripetitive grazie a efficaci stacchi e cambi di tempo (Conspiracy – My transmission). Indubbiamente azzeccata anche la traccia video di Reflection. A tutti gli effetti un lavoro di ottimo livello che merita di essere ascoltato con attenzione.
VOTO: 8
THOUGHTS TO SHARE “…through the yesteryears” GREEN RECORDS
Indubbiamente il loro è uno “youth approach” che affonda le radici nella città di New York; infatti lo stile si colloca a metà fra Ensign e Better than a 1000, con tanto di coretti “saltellanti”. Apprezzabile la chitarra aspra come la voce e i testi di canzoni come Pleasantville (80 miles away); decisamente solida la base ritmica. Piacevolmente rude anche la breve e strumentale traccia fantasma. Impeccabili nella struttura delle canzoni, talvolta particolarmente coinvolgenti (All my troubles), i Thoughts To Share appaiono come un gruppo con i piedi ben ancorati al terreno, che sa cosa vuole e, soprattutto, sa riversare in forma di decibel le difficoltà e le scelte della vita quotidiana.
VOTO: 7
Michele ‘Ustica’ Panuccio