Istantanea dell’esibizione riminese della più brillante gemma pop d’oltremanica.BELLE&SEBASTIAN -13 aprile- Velvet, Rimini-
D’accordo che in Italia era la loro prima assoluta, d’accordo che era sabato, d’accordo che non c’era nessun posticipo serale di campionato, ma un Velvet cosi stracolmo di gente per i Belle & Sebastian era difficile aspettarselo (anche perché il nuovo album non uscirà prima della fine del mese). Segno tangibile che ormai qui da noi sono un piccolo culto e che il concerto viene sentito come un evento. Boato generale quando Stuart David travestito da vecchietto, con tanto di barba e bastone, sale sul palco accompagnato da un avvenente Isobel Campbell nei panni di infermiera. Cominciano le danze: l’orchestrina scozzese composta da ben 10 elementi (!), con strumentazione rigorosamente vintage, dimostra di essere in forma smagliante: suoni impeccabili, precisione assoluta, sincronia perfetta tra tutti i componenti, nessuna sbavatura. La (big) band infatti suona bene, benissimo, forse anche troppo, visto che a volte si ha addirittura l’impressione di star a sentire un suo disco suonato in playback. La parte da leone ovviamente la giocano, al centro del palco Stuart Murdoch e Stuart David, le due voci maschili dei Belle, oltre che rispettivamente chitarra e basso, mentre una più defilata Isobel Campbell si divide tra violoncello e cembalo e solo più saltuariamente alla voce, ma quando lo fa (Family Tree) è letteralmente da brivido. Spiazzante il repertorio eseguito che tralascia i pezzi più noti, per toccare alcune canzoni dei primi E.P. e Tigermilk fino ad arrivare ad alcune anticipazioni dell’imminente nuovo “Storytelling” passando ovviamente per tutto quello che c’è stato in mezzo, compreso il singolo I’m Waking Up for Us, la loro pubblicazione più recente. Cosi dopo un’ora e quaranta di magie folk-pop, si arriva al capolinea; niente bis ma tanto la folla sembra essere appagata e soddisfatta. Non potrebbe essere altrimenti.
Paolo Scortichini