Evocativo é parola, a mio parere, da centellinare e utilizzare con parsimonia per evitare di svalutarne il significato. Troppe volte abbiamo dovuto subire la riproposizione totalmente gratuita del termine.
Per chi ci hanno preso?
Non siamo disposti a mangiare merda in eterno. Rinnovatevi!!
Eppure sono costretto ad utilizzarla.
Inevitabile.
Immagini, atmosfere e ricordi forzati all’appello.
Introduzione cameristica con voce, violino, violoncello e piano a darci il registro dell’opera.
Paesaggi autunnalinvernali (m.b.b.) con nebbia biancogrigia e figure di spalle che si allontanano dal punto focale.
Clima rigido (dumpfer klang) che sembra non intaccare chi ci deve convivere.
Volti inespressivi e indecifrabili (Endlich Winter) dall’Herzog di ‘Kaspar Hauser’.
Splendido e malinconico finale per solo piano con tocchi alla Mertens (ma qui é vietato reiterare, la melodia evolve e cambia senza aspettare l’assuefazione dell’ascoltatore) e pattern da nenie popolari (coppie di note, che sappiamo di conoscere).
Qualcuno potrebbe obiettare che era ovvio aspettarsi questo da un cd di musica di Christian Rainer visto che il suo curriculum annovera regie per film e teatro, nonchè sonorizzazioni di opere cinematografiche già esistenti.
Si, sarebbe ovvio… se usassi il termine a sproposito. Evocativo era il termine, e lo ripeto.
Non é uso gratuito. Neanche quando dico ‘molto bello’.
Complimenti a Bar La Muerte per questa produzione, che ci fa capire cosa significhi essere indipendenti.
Discostarsi da quello che si aspetta la maggioranza… la scelta é individuale.
E allora grazie al ‘sangue scuro’ di Rainer e a quello che ci ha portato.
Voto: 8
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