(Galaxy Train 2001)
Tenui filmati. Piani-sequenza del pianeta pop girati ora su scenari dolcemente easy, ora su paesaggi limpidamente melodici catturati per alcuni brevissimi istanti, ora su suggestivi dettagli sonori radiosamente sussurrati. C’è molto di non spiegato o forse non spiegabile lungo le dieci tracce della più recente uscita del trio parigino su Galaxy Train.
Le melodie dei Loons sono quasi sempre ritrose, si concedono a piccole dosi con lo stesso fascino di un’esasperante e impossibile amore giovanile. I brani di “Dim Movies” sono in grado di passare agilmente dagli istanti di evocazione di Pastels magnificamente sfigurati dell’iniziale Leisure, allo sfumato shoegazing folk di Wind Erosion agli incastri ballad-wave-sintetici di Holiday Run con la levità di libellule pop-collagiste. Il tutto senza mai dimenticare di far vibrare nell’ascoltatore le corde più sensibili e riportare alla luce i moti interiori più reconditi e vivi. Il sibilante psychonoise di Never Understand dei Jesus and Mary Chain viene splendidamente diradato e restituito da uno struggente dipinto melodico di violino dove le pennellate vocali di Caroline ricordano in più di un’occasione Isobel Campbell e i suoi Gentle Waves. La dolcezza di Leaf o I Knew Him When He Was a Nobody è rarissima e questo ne fa alcune tra le più preziose gemme pop-naive mai ascoltate. L’intero disco è un disegno del vostro animo in un libro da colorare. E le sbavature non danno fastidio, anzi…
Delicatamente seducente.
Voto: 8
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