Derek Bailey un pò di tempo fa scrisse che l’improvvisazione essendo in continuo cambiamento non risulterà mai fissa e sfuggirà sempre ad una analisi dettagliata. In poche parole spiegava che qualsiasi tentativo di ‘descrizione’ risulterà a fin dei conti poco realistico. Secondo me basterebbe soffermarsi un attimo sul significato stesso della parola per capire che parlare o raccontare di certa musica non è per niente facile e il più delle volte si finisce col perdersi in un bicchier d’acqua.
Tornando a noi, il mio lettore ultimamente sta ospitando sempre con maggior frequenza l’ultimo lavoro uscito per casa ‘Erstwhile’ che vede insieme due tra i nomi più ricorrenti della scena improvvisativa italiana: Giuseppe Ielasi e il palermitano Domenico Sciajno, entrambi per l’occasione agli elettronics. Right After potrà apparire all’inizio impervio e non facile, ma se avremo la pazienza e la voglia di ascoltarlo e riascoltarlo forse le cose cambieranno. Non risulterranno più chiuse e nervose le frequenze ripetitive e bassissime di at a greater distance, i rumori frastagliati e graffianti di honey (to sg) , il ‘ritmo’ che lentamente aumenta in the “still” or moving image . Ma forse colpiranno ed enteranno nel nostro intimo più profondo gli oscuri paesaggi che a tratti spunteranno calmando gli animi in two e three mains room , o la vorticosa e circolare ( painted ) wooden base . Queste sono solo delle personali sensazioni avute durante l’ascolto del disco, ma potranno (sicuramente!) cambiare e mutare ogni qual volta torneremo ad ascoltarlo, perchè come dicevamo all’inizio decrivere un continuo movimento è (per fortuna) impossibile.
Voto: 8
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