Biancomusic 2002
Uno legge la parola “soul” e dice boh, decidiamo, sentiamo. Poi il miracolo, la musica, i nomi totalmente sconosciuti a chi scrive, chiedo venia, rimedierò al più presto, sono un rigattiere ma non lavoro per Borges.
In altre (viva l’alterità) parole si può definire tranquillamente un capolavoro questo cofanetto di tre cd’s edito dalla etichetta inglese Biancomusic. Diciotto pezzi ciascuno, diciotto fra artisti e formazioni che hanno popolato il sottobosco soul del nord dell’Inghilterra degli anni sessanta e oltre e che grazie a questa etichetta sono giunti a noi (per tramite della webzine, miracolo della tecnologia). C’è tutto e di più, anche troppo, ma per fortuna l’ascolto non basta mai, perchè gli artisti fanno ciò per cui sono stati pagati: far muovere la gente. Ci sono riusciti e ci riescono ogni volta, chi volesse la prova basta che acquisti il box (altra fortuna della tecnologia costa relativamente poco) e faccia girare il lettore. La scoperta la consapevolezza che gli arti come il bacino, le gambe, la testa si muoveranno a ritmo (è garantito, chiedere per sicurezza al vostro medico-negoziante di dischi) farà capire perché si continua a fare musica e si continua a comprarla e a sentirla. Se si dovesse fare una lista delle migliori canzoni, non si potrebbe essere equi. Bisogna, lo ripetiamo per la salvezza e il divertimento della vostra anima, acquistare il cofanetto in blocco. A scatola chiusa. Mi sono sbilanciato.
P.S. A presto un articolo sulla scena Northern Soul. Ve lo prometto.
Voto: 9
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