(Digital Hardcore Recordings/Audioglobe 2002)
Dopo cinque anni finalmente esce, atteso come non mai, il nuovo album di Alec Empire, il fu leader degli Atari Teenage Riot.
E si presenta subito con le credenziali a posto per farsi ricordare. L’ascolto dei pezzi è un’esperienza a dir poco catartica, cioè è come mettere la testa in un frullatore e premere consapevolmente il tasto di avvio. Dopo, se qualcosa rimane, fermarsi, anzi “scendere” sotto i 180 bpm al secondo per meditare e dedicarsi alla ricomposizione dei pezzi della “nuova” psiche. Di sicuro non sarà mai più come prima dopo questa elettro/hardcore immersione. Per carità, qualche padre illustre lo si avverte nelle “spigolature” a margine, tipo Nine Inch Nails, Ministry et similia. Ma la voglia di sperimentare e non legarsi a ormai quasi “vetusti” schemi compositivi si sente e la si assorbe ballando. D’altra parte il giovane vuole vivere e ricercare (vedere le collaborazioni passate, presenti e future), non essere ricordato come uno dei più. Se continua così sicuramente ci riesce.
Voto: 8
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