Arriva dopo diversi anni e molte vicissitudini il CD del combo anconetano. Infatti, tra l’altro, dopo vari cambi la line-up è passata da quattro agli attuali tre componenti. Il lavoro può vantare nove canzoni per oltre cinquanta minuti di musica veramente ben curata ed efficacemente eseguita.
Loro hanno più volte sottolineato che l’etichetta di gruppo Stoner gli sta un po’ stretta. E in effetti le sonorità spaziano volentieri tra il noise di Demands e un pesante rock dalle atmosfere cupe di No Welfare. Rispetto al precedente MCD la loro musica ha avuto una leggera svolta: i tempi delle canzoni si sono dilatati e le sonorità alla Helmet sono passate in secondo piano rispetto a quelle che richiamano l’hard-rock più estremo con i Black Sabbath dietro le quinte. In ogni caso è indiscutibile che il suono risulta essere più maturo e raffinato; particolarmente rilevanti i riffs che spesso rimandano ad ambientazioni anni ’70. Le canzoni sono largamente strumentali e la voce si inserisce a dare un accento epico tra rallentamenti e cambi di tempo.
Personalmente ritengo Good Action la track più incisiva, ma sono convinto che si tratta di un’ opinione largamente soggettiva.
Complessivamente un lavoro intenso e di notevole impegno musicale, ben rappresentato dal brano di chiusura Crimson Vortex.
Mi auguro che i “tre vorticosi” si decidano presto a impegnarsi per portare sul palco questa loro fatica…
Nota stonata dell’album è la copertina. Come quella del loro 7” split con i Sidewinder, raffigura una donna seminuda in provocante posizione. Faranno bene a ripensare alle “loro” immagini, perché il sessismo è fin troppo presente nella nostra quotidianità e un gruppo che auspica “una società che abbia il coraggio di rispettare la vita in ogni sua forma” ne dovrebbe tenere seriamente conto
Voto: 7
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Autore: michelepan@katamail.com