Quale sia l’identità che si cela dietro il progetto Bexar bexar rimane un mistero, tranne che il nome, ispirato a quello di una sperduta cittadina del Texas. Questo 12 pollici, semplicemente intitolato “07.04.99”, uscito per la piccola Elevator Bath, si presenta in una veste scarna e priva di note, quasi a voler dimostrare la totale superficialità delle informazioni e incentrarsi maggiormente sul contenuto sonoro (una sola traccia senza nome) al proprio interno.
Una musica il cui ingrediente principale è rubare suoni circostanti, per poi riattaccarli come un collage e fare di un lento giro di chitarra un dolce e fantasioso tappeto, che accompagna per tutto il tragitto. Giustamente non apparirà una novità, di roba del genere in giro esce continuamente, ma un pezzo così coinvolgente e ben costruito non mi capitava d’ascoltarlo dai tempi di Calcutta di Koji Marutani (all’interno della compilation “Touch”). Se in Calcutta le voci in sottofondo sembravano provenire da qualche affollato mercato indiano, in questo caso sembra di udire della gente che si diverte in un Luna Park; se nel primo vi era un maggiore senso ritmico in ascesa, adesso tutto sembra essere attorniato da una maliziosa lentezza. Bellissimo. Dietro Bexar Bexar è facile trovare Pierre Schaeffer, John Fahey, Eric La Casa, Ry Cooder e tanti altri. Per un solo ed “infinito” pezzo non mi sembra poco.
Buon Ascolto!
Voto: 9
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