Il canadese Andrew Duke non è certamente nuovo ad escursioni in ambito elettronico visto che dal 1987 si occupa e preoccupa di diffondere il verbo techno nelle sue più disparate accezioni. La sua musica è un ibrido di stili tanto da essere stata paragonata a quella di una miriade di artisti della nu-electronica ma ciononostante non è etichettabile in alcuna maniera. Non sarà quindi impresa facile neanche quella di collocare la musica che troverete in quest’ultimo album per la francese Bip-Hop dove gia da subito Duke esprime la volontà di spiazzare l’ascoltatore con un coacervo di ritmi e umori che vanno dall’electro più eighties, alla techno più ipnotica e allucinata, a quella più minimale e microsonica, unico comun denominatore è il clima sinistro che aleggia su tutto l’album. Buona la scelta dei suoni e comunque l’idea di creare atmosfere di matrice prevalentemente ritmica ma se non siete amanti del genere o quantomeno di mente abbastanza aperta lasciate perdere tutto. Un disco troppo cervellotico per finire nei cuori ma troppo suggestivo per essere ignorato.
Voto: 6
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