Gli Sparta.
Nome che suonerà nuovo quasi a tutti, si tratta infatti di uno dei due gruppi formati allo scioglimento degli ormai famosi At The Drive-in. Di solito si fa riferimento a loro come alla parte più ‘rock’, e ai Mars Volta come alla parte più sperimentale. Jim Ward, Paul Hinojos e Tony Hajjar sono gli ex della band, e con l’aggiunta di Matt Miller al basso hanno creato questo EP ‘Austere’ in attesa dell’album Wiretap Scars uscito ad agosto 2002.
“Austere” contiene quattro tracce: tre normali canzoni e l’ultima un remix di Echodyne Harmonic che uscirà poi sull’album, non essenziale ma decisamente piacevole. Jim Ward canta con la sua classica voce atonale le strofe, per poi ruggire nei ritornelli o addolcirsi a seconda dei casi. E c’è da ammetterlo, l’ep degli Sparta ha superato ogni mia aspettativa: le tre canzoni sono assolutamente stupende e da ascoltare con grande attenzione. In Mye il ritornello urlato ‘This time I’ll get it right! You can’t defend it, it’s pretedermined’ è veramente notevole. Cataract invece parte decisamente più calma e più sperimentale per sfociare poi nella rabbia finale di ‘Time! Goes! No! Where!’ che chiude la canzone alla grande, in uno stile molto simile alla vecchia band di Jim e compagni. Conclude infine Vacant Skies, che è un po’ un mix delle prime due, ma non spezza affatto il disco e contribuisce a rendere l’ascolto ancora più piacevole.
Concludendo, se l’album degli Sparta è di qualità come questo EP, c’è sicuramente da aspettarsi grandi cose da questa band. Con un sound fresco, un mix perfetto e una tecnica più che discreta gli Sparta superano a pieni voti, anche se in modo furbo, la prima prova del dopo ATDI.
Voto: 9
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