Dorgon + Laura Cromwell ‘Upsidedouwncross’

(Jumbo Recordings 2002)

New York, notte fonda e strade bagnate, l’aria che ci trafigge i polmoni
è fredda e l’odore del monossido di carbonio del traffico è sempre troppo persistente
e non c’è; un’altro posto dove andare.
Basterebbe poco per immaginarsi l’atmosfera che aleggia in questo disco, molto
poco; eppur non è cosi facile descriverlo. Si potrebbe sbrigare il tutto citando
Coltrane od Ayler ma sarebbe troppo semplice perchè c’è dell’altro
sotto.
Io a New York non ci sono mai stato e questo di per se può essere un’errore
ma mi son fatto la promessa di riparare a tutto ciò; eppoi a voi interessa questo?
A me poverino e stupidino neanche poichè il Dorgon in compagnia della
Laura mi offrono in questo dischetto una bella serie di diapositive sfocate
della città dopo il tramonto.
L’ultima metro è passata da molto e non si ha un soldo in tasca, ecco allora
pronti drones percussivi che si sfaldano in lontananza lasciandoci soli in mezzo
al parco giusto in tempo per assistere ad una processione silenziosa di esuli
tibetani che sgranano il proprio Mantra notturno.
L’ aria ora è satura di incenso ed i piedi fanno male nelle scarpe ed il cielo
più alto è sempre troppo in alto.
Ci si muove in parecchie direzioni e sempre nello stesso bar pare di finire,
sempre lo stesso, affollato di ragazze che nella penombra sembrano principesse;
ed alla luce si rivelano vecchie baldracche troppo somiglianti alla propria
madre.
Troppe droghe in questa città probabilmente ti fottono il cervello ma questo
succede anche in provincia di Pesaro.
Dorgon per non picchiare il barista scortese ha imparato a sgranare una
sorta di rosario fatto di rutti e bestemmie che occupa la mente e tiene a freno
le mani; sempre meglio di un pugno in un’occhio.
Le notti si trascinano dietro delle stigmati talmente evidenti che neanche il
più santo dei santi vorrebbe ricevere in dono.
Troie, froci alla ricerca di un’improbabile passaggio, cubani ubriachi con il
coltello facile, grottesche caricature che si trascinano sui gomiti; topi.
Una massa brulicante impegnata nella disperata impresa di lasciare un segno
tangibile della propria esistenza nell’immensa sala d’attesa della città addormentata.
La metropoli dei Can, la metropoli di Buckley, la metropoli dell’Alice
(Coltrane).
‘4ks’ l’ ultima radio che trasmette e l’ ultima sigaretta; forse un
capolavoro inconsapevole.
Trovatelo o richiedetelo a mrdorgon@yahoo.com.

Voto: 7

Link correlati:jumborecordings