(Mass Particles/2001)
Aria viziata e fumosa, atteggiamenti languidi ed annoiati forse luci basse,adeguata carica alcoolica e; forse forse forse una bambina dall’ aria viziata che vi concede
labbra che tanto sanno di gomma da masticare vecchia di ore. La segatura sporca sulle assi del pavimento, le candele sui tavoli ad illuminare visi scavati dal
vizio, un piccolo palco; dove qualcuno senza troppo successo cerca di coinvolgere lo scarso pubblico presente nella sala.
“Suonala ancora, Sam“, Bogart se non sbaglio è morto di
cancro
ai polmoni, abbastanza ovvio a pensarci bene.
Krill dunque, quartetto a stelle e strisce composto da musicisti del giro
della Mass Particles che non si fatica ad immaginare impegnato sul palco
precedentemente evocato. Sudore a profusione ed impegno massimo non vengono certo lesinati in questo lavoro come peraltro le citazioni nobili, Shepp,
Coltrane, Coleman, Davis, Ayler certamente, e forse anche una punta
di Cecil Taylor a condire il tutto.
Gioco perfetto quindi, gioco di specchi dove ognuno proietta ciò che vuole, perchè se non si presta troppa attenzione a quello che si sta ascoltando si può anche
ritenere di trovarsi al cospetto di un prodotto di valore assoluto. Sicuramente ottima prova calligrafica questa, peccato che sembra un dettato di scuola
elementare.
Bello e sofferto ma imbarazzante nella sua mancanza di personalità. Adatto sicuramente alla lettura di un buon libro ed ottimo anche per memorabili nottate erotiche
se la propria partner è disponibile e se non si ha mal di testa.
Bello ma dimenticabile questo è il problema, sicuramente un’ottima compagnia per due o tre ascolti ma nulla di più; la polvere è in costante agguato.
Occasione persa ma ritentar non nuoce, i presupposti per un buon lavoro ci sono tutti ma per il momento un William Parker se li mangia a colazione.
L’equivalente del farsi trovare ubriachi fradici ed addormentati tra le gambe della fidanzata del vostro migliore amico.
Un’esperienza da provare poche volte nella vita.
Voto: 5
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