‘Mono : : Poly‘ è terrificante ed adeguata introduzione allo
spinoso universo del signor Thomas Dimuzio artista poco conosciuto ma
sicuramente fra i più brillanti della scena elettronica e non solo. La
sua concezione sonora attraversa innumerevoli campi senza abbracciarne nessuno
risultando aliena ed ispiratissima, tesa come è alla ricerca di nuove
soluzioni espressive.
Compositore e multi-strumentista il nostro è forse giunto ora alla completa
maturità stilistica dopo che per tutta la decade scorsa si è prodotto
in una serie impressionante di collaborazioni sia su disco che dal vivo. Nel
corso della sua lunga ed oscura attività si è più volte
scambiato favori con gente del calibro diChris Cutler (con il quale
ha inciso il bel ‘Quake’), Fred Frith, il compianto Tom Cora,
Dan Burke(consigliato è il loro ‘Hz’), Scot Jenerik,
Illusion of Safety e molti altri ancora.
La sua è una proposta rumorosa e dinamica che viaggia ad una velocità
impressionante, post-techno ed improvvisazione a spasso con ambient nera come
pece, concretismi feroci che si sposano a sottili filamenti jazz, noise ed aperture
sinfoniche di una bellezza raggelante; il tutto in una spirale vertiginosa che
non concede tregua.
Si potrebbe azzardare un paragone con l’orchestra di Glenn Branca o con
alcuni dei più ispirati passaggi dei Main e forse ancora ci si
può trovare dentro qualcosa dei Pan Sonic meno boriosi, ma è
la capacità di creare atmosfere vagamente lisergiche quello che lo differenzia
dagli artisti appena citati; chi ama Steve Roden e Christophe Charles troverà pane per i suoi denti.
‘Mono : : Poly‘ è opera che si dipana in due cd, nel primo troviamo
registrazioni in solitaria che vanno dal 1997 al 2001 e ci travolgono con la
loro urgenza espressiva regalandoci una delle più belle esperienze degli
ultimi tempi. Il secondo cd presenta invece l’ universo delle collaborazioni
in un gustoso viaggio che coinvolge ed ammalia come pochi. Rimarchevole poi
il fatto che entrambi i cd siano fedele documento di esibizioni dal vivo in
lungo e in largo per gli Stati Uniti con una resa sonora da lacrime per quanto
è nitida e dinamica. Si sfiora la perfezione.
Necessario tributare quindi anche un sentito e meritato elogio alla Asphodel
per averci recapitato una delle opere ed uno degli artisti più intriganti
degli ultimi tempi.
Spossante quanto necessario………
Voto: 8
Link correlati:www.asphodel
Autore: graahgreen@yahoo.it