(Active Suspension 2002)
Aria di celebrazione condita in salsa di giocoso scherzo, tributo elettroacustico in casa Active Suspension.
La compagine più disparata si è riunita per celebrare e ricreare un album dell’artista O. Lam, ‘My favorite Things’, autore già alle dipendenze di questa etichetta, molto attiva nel panorama francese nella sperimentazione tra arie elettroniche e anima acustica.
Si inizia con Fabriquedecoleurs che mima nenie a bassa frequenza vocale ‘intoppate’ in claustrofobici loop, My Jazzy Child con fisarmonica e macinino che riportano sulla terra suoni di voci di bambini e di meccanismi sfasati. Tra le note ecco comparire anche Bevin Bletcum, dei Blectum from Blechdom, che riparte alla grande con un tecno-glitch di maniera, per proseguire ancora con Yoshihiro Hanno che basa la sua performance sonica su una nota di pianoforte reiterata e filtrata da una voce dolce e ‘inumana’, questa a sua volta avviluppata in frasi musicali bloccate in un eterno presente.
Si prosegue con un’altra carrellata di artisti, manuali della decostruzione sonica come Hypo, Discom, Gordz fino ad arrivare all’isola deserta di Steve Roden, un momento di riflessione sullo stato dell’arte delle micrononfrequenze, oasi di pace irreale dopo tanto ‘rumore’. Così ancora per parecchio nella opera di sezione e selezione degli autori/ costruttori di nuovi suoni e confusioni. A questo punto io smetto di elencarli e voi andate ad ascoltarli.
Voto: 8
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