Lo-fi è la parola d’ordine della Under my Bed Recordings e non possiamo che esserne felici. Ovviamente consci che l’uso della parola è, in questo caso, privo di accezioni negative e anzi mirato a definire l’ambito di realizzazione e, volendo, anche di fruzione. Ne siamo felici perchè l’autoproduzione a ogni costo è anche la cosa che più ci diverte (forse dovrei utilizzare il singolare?), e l’ambito dal quale pensiamo si possa ottenere di più, qualsiasi cosa intendiate fare. Insomma ci vado di continuo a rovistare fra cassette impolverate, scaffali con catalogazioni assurde e ovviamente miriadi di siti web di bands e singoli mossi da spirito creativo.
Sono stra-felice di qualsiasi iniziativa individuale che prende forma in questa, ormai sono stanco di ripeterlo, noiosissima penisola.
Sono entusiasta, pertanto, dei prodotti Under my Bed e dello spirito che muove le due teste dietro l’etichetta, di cui Stefano (My Dear Killer) è una metà.
Musica semplice, triste, acustica. Chitarra, voce e added-noises a creare sottofondi che ben si incastrano in realtà che ci vedono con gli occhi fissi al soffitto e le spalle inchiodate sul letto.
May Afternoon è la canzone introduttiva che fornisce coordinate interpretative coerenti con quanto precedentemente detto ; tristelamentoso cantato con arpeggio e modulated noises (radio?).
Altri due pezzi rinforzano le impressioni maturate durante l’ascolto: The Wish Talker e To Apologize dove una batteria si inserisce, prima ed unica volta, donando enfasi e portando pezzo e album ad un dovuto compimento. Come calcando il tratto al termine di una forma ellìttica.
Acoustic-pop-rock senza sorrisi.
P.s. : si vocifera di un’uscita ufficiale, oltretutto non limitata al territorio italiano, disponibile a breve. Consultate il loro sito per maggiori info.
Voto: 7
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