Xinlisupreme ‘Murder License’


(FatCat/Wide 2002)

Dopo l’apprezzato “Tomorrow Never Comes”, lavoro di qualche mese fa, tornano con un mini-Cd di sette brani i nipponici Xinlisupreme con il loro synthetic-noise-rock.
Con un po’ di fantasia li possiamo definire i Trans Am con le unghie affilate o, se volete, Merzbow che coverizza i Joy Division.
Il loro ‘Murder License’ è un calderone d’ingredienti in continua combutta tra loro: chitarre sovrasature, feedback lancinanti, linee synth di bassa fedeltà (leggi ripescaggio anni ottanta con spirito iconoclasta), ritmiche intransigenti, reminescenze industriali, accelerazioni proto-core.
Sembra che i nostri si adoperino nel riempire all’eccesso ogni piccolo spazio tra una nota e l’altra erigendo un muro di suono che non lascia spazio a nessun compromesso mediatico.
Il tutto è dosato, amalgamato ed eruttato con quella furia nichilista mista ad un sadico gusto per l‘eccesso (che il più delle volte nasconde una sottile autoironia, per fortuna) che rimane una linea caratterizzante di molte produzioni “made in Japan”.
Chiude il Cd un breve brano per solo piano che nella sua quieta semplicità sembra annunciare che la guerra è finita.
New wave, no wave, post punk, industrial triturati in un piacevole omogeneizzato dall’alto (e comunque alterato) valore nutritivo.

Voto: 7

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