Death’n’roll-screaming-wave-noise-core-radical-chic? Dopo l’entusiastica recensione del loro debutto omonimo per la Heroine ho pensato di spedire qualche domanda ai The Death Of Anna Karina (amo questo nome) tramite e-mail. Per le (a dire il vero poche) infos sulla band e sull’album vi rimando alla rece mentre qua vi lascio direttamente a loro. Pubblico domande e risposte così come sono state spedite perchè un’eventuale sistemazione mi sembra difficile e inopportuna. Buona lettura.
1) The Death Of Anna Karina….come direbbe la bambina di “Leon”: “….che nome cazzuto!”. Spiegatecelo un pò……
2) Ho letto su un flyer dell’ultimo Anti-Mtv Day ( come è stato? ) “The Death Of Anna Karina: Death’n’roll da Carpi”. Questa definizione del vostro suono vi soddisfa?
3)Scena hc italiana: pregi, difetti, cosa c’è, cosa manca insomma diteci la vostra.
4)Ci dareste dei consigli riguardo letture, visioni, ascolti e quant’altro per non annoiarci in queste grigie serate autunnali?
5)Di cosa trattano i vostri testi? Sbaglio dicendo che vi sta a cuore il tema dell’amore/odio ( cioè provare entrambi questi sentimenti per la stessa persona? )
6)L’ultimo brano del cdsi intitola “Ian T. Williams is my guitar hero”, perdonate l’ignoranza ma chi è Ian T. Williams?
7)Domanda classica: cosa state preparando per il futuro?
8)Il vostro miglior live è stato a _ _ _ _ _ perchè………
9)Ok concludo come faccio sempre ovvero lasciandovi spazio libero per una comunicazione diretta con i nostri lettori……..
Ciao e grazie
ciao diego.
i nostri testi trattano di provocazioni.
io sono un provocatore.
mi piace il futurismo e non mi vergogno a dirlo.
sono provocazioni sciolte nella melassa dell’inglese e fritte nell’olio cinematografico.
niente di importante comunque che non sia già stato scritto.
scena italiana: cos’è?
la nostra musica è un rock&roll rivisitato pesantemente da gente che il rock&roll non lo ha mai suonato e non lo sapeva suonare.
ne viene fuori una miscela cattiva e cocente, che cerca soluzioni nuove.
death&roll è suggestivo ma azzeccato.
la morte ti rotola addosso ogni giorno, e ian t williams suonava negli storm&stress:
quell’uomo radeva al suolo la tempesta romantica per portarla al livello del jazz:
che e’ impeto, che è tempesta,ma che è pure tremenda sofferenza; e il brano che è dedicato a lui è il pezzo del disco che preferisco.
ci piace suonare nei posti piccoli, ma l’antimtv, proprio perchè rappresentava un antimtv è stata una serata bellissima.
il futuro è una categoria odiosa, non aiuta l’uomo a pensare alle cose giuste.
ma siamo in pochi a pensarla così.
la morte di anna karina invece è l’unica categoria che amo interamente in quello che facciamo: i suoi occhi ed il suo pianto, la sua morte in vivre sa vie: potenza allo stato puro, grande monade indistruttibile in un essere che può essere infinitamente distrutto. un granello di quella deflagrazione è la nostra musica.
grazie, giulio