(Heroine/Massacro/Dufresne 2003)
M-o-z-z-a-f-i-a-to. Scusate ma non ho resistito, l’ho dovuto dire subito. Sì, il nuovo Corey toglie veramente il respiro. I novaresi tornano dopo “…And Now Back To The Metal” e stavolta, mettendo meglio “a fuoco”, tirano fuori un grande album. Bella la grafica di copertina (che dire poi della serigrafia sul supporto) “Sacroniente” suona iconoclasta sin dal titolo. Trentatre brani (toh proprio gli anni di Cristo quando morì in croce) anche se il penultimo altro non è che 6 minuti e 66 secondi (6.66 min To The Jesus Death) in attesa del lamento infernale finale di Jesus Is Dead.
La componente ”sacrilega” e anti-religiosa è importante ma, paradossalmente, leggendo i testi (in inglese e italiano) ci si accorge di quanta “spiritualità” è intriso questo lavoro. Si avverte un’urgenza di comunicazione ed è come se si volesse operare una catarsi per tutta la frustrazione, la sofferenza, la delusione derivate dall’ ”affrontare” la vita. Interessante notare come nei pezzi grind (cantati in madrelingua), ultraveloci come vuole il genere, si esprimano sentimenti negativi come l’odio, l’indifferenza, sempre parte (oscura) della natura umana (alla faccia dell’ipocrita “politically-correct”). L’ascolto colpisce per la registrazione perfetta ma soprattutto per il fatto che in 33 episodi (più di 50 minuti) non ci sia mai un calo di tensione, né un brano non all’altezza degli altri.
Anche i samples tarantiniani (tratti da “Le Iene” e “Dal Tramonto All’Alba”) si connotano egregiamente (grande la promozione delle varie “pussy”..) all’interno dell’album. La musica: i Corey sono come dei Negazione (“Lo Spirito Continua”) corazzati con un’armatura metallico-slayeriana e con una propensione per le mazzate ultra-grind-fast-crust-core telluriche. Il triplice cantato poi (Marco-low vocals, Adriano-high vocals, Andrea-ultra high vocals più Stefano-main vocals) è quanto di più efficace per le malefiche dinamiche growling-screaming e la profusione di adrenalina. Insomma i Corey ereditano da gruppi come Cripple Bastards e Comrades il vessillo della brutalità italica e lo portano più in alto. Producono gli amici di Heroine, Massacro e Dufresne. Da non perdere.
Voto: 10
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