(Leaf/Wide 2003)
Seconda prova per Manitoba, figura elettronica pronta a spiccare il volo nel panorama elettronico internazionale. Dalla gavetta al Sonar di Barcellona, passando per il premio come disco elettronico canadese dell’anno con il precedente “Start Breaking My Heart”, fino ad arrivare a questa prova. L’artista questa volta ha ampliato la strumentazione e ampliato e strutturato il suono tentando di mantenere la struttura classica della forma canzone, almeno questo è quello che compare sulla copertina del disco, leggendo i titoli dei vari pezzi.
All’ascolto la scansione si nota con maggiore difficoltà, dato che si viene indotti a pensare l’opera come un unico pezzo suddiviso in parti, ma non chiaramente conformi; qualche varietà la si sente quando si ascoltano i suoni campionati come il battito di mani o i cani che abbagliano e le sveglie che trillano, però senza particolare successo.
Il richiamo a certa musica inglese tipo Stone Roses e Kula Shaker è molto forte, anche nella scelta di ampliare la strumentazione rendendola più suonata e aggiungendovi la voce, infatti Dan Snaith, questo è il vero nome di Manitoba, canta in due pezzi con esiti discordanti. Alla fine non troppo importante, ma se siete fanatici, allora è un’altra storia.
Voto: 5
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