(Sofa Disk/Wide 2002)
Esordio di tutto rispetto per questo artista da anni sulla strada della musica con la sua orchestra. Educato alla scuola di Fela Kuti, di cui è stato allievo prediletto, ha saputo apprendere il suono e il modo di essere, riuscendo ad amalgamare la passione per la musica e l’amore per la sua terra natia, la Nigeria.
L’album mostra tutta la potenza e la voglia di saldare le radici culturali della tradizione africana con i ritmi funky, chitarre che battono in levare e tamburi che penetrano nel cervello e nel cuore, per un rito tribale di danza ed essenza. Passando da James Brown liberato dalle sue catene, proseguendo per la ribellione stilistica del jazz, Najite in questo album si destreggia nel tessere architetture danzanti per animi scatenati, controllando il movimento e innalzando la protesta.
Basta immergersi in Showtime, dimenticarsi chi si è e da dove si proviene con Arieo, scuotersi dal torpore esistenziale con A.B.I. Per i dancehall di ogni estrazione sociale e di ogni luogo del pianeta.
Voto: 7
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