The Beatnigs

“THE BEATNIGS”

autore: Beatnigs

etichetta: Alternative Tentacles

anno di pubblicazione: 1988

con: Henry Flood, Andre Flores, Michael Franti, Kevin, Rono Tse, Robert Collins.

‘Una nazione con un solo Dio è diventata una nazione sotto l’influenza di una sola droga, la televisione, e di un solo uomo, che è il padrone di questo media: il presidente degli Stati Uniti. Televisione, droga della nazione, produce ignoranza, genera radiazioni. TV!’, con queste parole (in Television, brano d’apertura del disco dei suoi Beatnigs) Michael Franti dichiara guerra all’Amerika razzista. Ad esse – e a quelle degli altri brani, sempre segnate da cinica, ironica e rabbiosa poesia – fanno da contraltare musiche scagliate come pietre contro lo status quo. Ma, come gridavano i ribelli del Maggio francese, sotto il selciato c’è sempre la sabbia. Andando quindi a cercare sotto tanta cattiveria e cinismo – figli naturali del punk di Jello Biafra, dell’hip hop dei Public Enemy e dell’industrial-dud di Mark Stewart – è possibile rinvenire gli aspetti più ‘spiritual’ della musica nera. In fondo, come lo era stato Hendrix, Franti è un romantico e farà pubblica ammenda tornando a casa con il soul degli Spearhead, non senza aver prima attraversato la fase più propriamente rap dei Disposable Heroes Of Hiphoprisy. L’unico disco dei Beatnigs, capace di valicare i confini della cultura nera pur rimanendo saldamente ancorato ad essa,  rimane come una delle pagine musicali più avventurose scritte dagli afroamericani ed è forse proprio questa sua tendenza a uscire dalle regole prestabilite che costringerà il gruppo a cercare rifugio presso l’Alternative Tentacles del battagliero Jello Biafra; Franti ricambierà il favore quando, ormai convertito in ‘eroe disponibile’, parteciperà al centesimo numero dell’etichetta con una spettacolare versione di California Uber Alles, inno d.o.c.g. dell’altra America.