“BLANK GENERATION”
autore: Richard Hell And The Voidoids
etichetta: Sire
anno di pubblicazione: 1977
con: Richard Hell, Robert Quine, Ivan Julian, Marc Bell.
Richard ‘Hell’ Myers – meno celebrato negli annali rispetto al suo compagno di studi e pippe Tom Verlaine – mise a punto, in questo suo primo disco, una musica così schizzata, e un modo di rileggere la tradizione talmente venato da isterismo, che ai suoi contemporanei dovette sembrare un alieno. Probabilmente sta proprio in questo suo anticipare i tempi – ‘ho inventato il punk’, dichiarerà in seguito, e, se del punk consideriamo il look nichilista e straccione, c’è da credergli – il motivo della fuoriuscita dai Television e dagli Heartbreakers di Johnny Thunders; ma, solo qualche anno più tardi, gruppi come Flesh Eaters, Gun Club e Contortions andranno a nozze facendosi forti delle idee contenute in Blank Generation. D’altra parte Hell, troppo perso dietro a fisime da artista multimediale, non sarà in grado di dare un seguito a quelle che rimangono pure e semplici intuizioni. Un secondo disco, alcuni nastri dal vivo e alcune rentrée patrocinate da devotissimi allievi – fra cui i Sonic Youth – non daranno mai i risultati sperati. Due componenti del gruppo faranno fortuna nei Ramones (Marc Bell) e nel giro della no wave (Robert Quine) – nelle fila dei Voidoids, pur non suonando in questo disco, passerà in seguito anche il batterista Fred Maher (futuro Massacre) – mentre Hell, come già accennato, si perderà in mille rivoli: dal cinema (una parte anche in Cercasi Susan Disperatamente della Seidelman) al giornalismo. Love Comes In Spurts, Blank Generation, Betrayal Takes Two, The Plan, Another World e la cover Walking On The Water (Creedence Clearwater Revival) rimangono però ad eterna testimonianza di un percorso geniale seppure incompiuto. O meglio, portato a compimento da altri.