“BLUE NOTES FOR MONGEZI”
autore: Blue Notes
etichetta: Ogun
anno di pubblicazione: 1977
con: Dudu Pukwana, Chris McGregor, Louis Moholo, Johnny Dyani.
Il 23 Dicembre del 1975 Chris McGregor, Louis Moholo, Dudu Pukwana e Johnny Dyani si ritrovarono per rendere omaggio, nove giorni dopo la scomparsa, all’amico Mongezi Feza. I quattro iniziarono a suonare spontaneamente e proseguirono senza interruzioni per 3 ore e ½, una maratona dalla quale furono poi tratti i miseri 80 minuti di questo disco che, spiritualmente, riunisce i cinque Blue Notes emigrati nel 1964 dal Sudafrica e sbarcati, dopo un anno di peregrinazioni, sulle rive del Tamigi. La loro presenza a Londra fu determinante per la crescita di un ancor giovane musica jazz e di una scena art rock particolarmente agguerrite; basti pensare che nelle fila dell’orchestra messa in piedi da McGregor, la Brotherhood of Breath, passarono Evan Parker, Radu Malfatti, Paul Rutherford, Gary Windo… e molti altri. Di Mongezi Feza, poi, sono da ricordare le collaborazioni con Robert Wyatt (sua la Sonia di Ruth Is Stranger Than Richard) e Slapp Happy/Henry Cow. Il pianismo liquido di McGregor, il citazionismo scoppiettante di Pukwana, la cavata possente di Dyani e l’incredibile senso del ritmo di Moholo; questi Blue Notes, seppur privi della gioiosa e lirica tromba di Feza, si confermano ancora quale affascinante contraltare ibrido – in quanto formato da musicisti bianchi e neri, la qual cosa gli aveva procurato non poche difficoltà nel Sudafrica dell’apartheid – dell’Art Ensemble of Chicago. Dai loro strumenti, ma sarebbe meglio dire dai loro cuori, è uscita la più compiuta commistione fra jazz e musica africana che sia dato di ascoltare. Dovrebbe esserci una folla a inchinarsi davanti al genio spontaneo di questi cittadini del mondo e invece, chissà perché, oggi solo in pochi si ricordano di loro.