(Aesthetics/Goodfellas 2003)
Ritorna Daniel Givens con un altro 12’’, a seguire “the ideas of space” dello scorso anno, sempre per la benemerita Aesthetics di Portland, USA.. Questo lavoro non è da considerare un semplice contentino per coloro i quali attendono ormai da (troppo?) tempo il nuovo lavoro del nostro, in quanto il disco in questione è significativo di un percorso complesso che sta intraprendendo attualmente Givens.
Le quattro tracce (che superano i 30 minuti) di questo vinile sono tratte dalle session realizzate insieme al poderoso batterista Dough Sharin, arricchite da collaborazioni di primo piano della Chicago “post rock” ( Jeff Parker, Fred Long-Berg holm, Blenda Baker, Josh Abrams ), e ci mostrano un Givens ormai proiettato alla riscoperta delle sue origini di afro-americano. Questo suo spostamento verso la musica black è palpabile fin dal pezzo di apertura; concrete migration è un dub oscuro sostenuto da profondi suoni percussivi e modellato da una chitarra in puro stile afro-funk minimale. Segue middle passage, in cui ritornano quelle atmosfere fosche che già conoscevamo e la voce recitante di Givens che lascia poi il posto ad uno splendido mantra vocale ad opera di Glenda Baker mentre la musica si trasforma in una marcia tribale inquietante. Sempre il dub è il filo conduttore del terzo pezzo, Bird/flight,in cui prendono corpo intriganti commistioni world.
Spunti jazz alla Sun ra sono invece i punti di forza dell’ultima gemma di questo disco (bridges), degna conclusione di un ascolto che, più che essere tale, è un viaggio nel cuore di tenebra di questo grande personaggio.
A quando il nuovo disco Mr. Givens?
Voto: 8
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Autore: agguato@hotmail.com