“RID OF ME”
“4-TRACK DEMOS”
autore: P.J. Harvey
etichetta: Island
anno di pubblicazione: 1993
con: 1) P.J. Harvey, Robert Ellis, Steven Vaughan 2) P.J. Harvey.
Probabilmente è per ottenere un suono da gruppo che Polly chiede, e ottiene, come produttore per questo disco uno dei nomi che più fanno discutere: Steve Albini. I risultati le danno ragione e Rid Of Me risulta di una compattezza incredibile. Strumenti e voce si amalgamano alla perfezione, Polly sembra la variante femminile di Captain Beefheart ed il gruppo una versione per i Novanta della Jimi Hendrix Experience. Il blocco principale è costituito da ruvide ballate bluesy che nulla concedono alla platea. Alla maniera del punk migliore, l’unica cosa che realmente sembra interessare Polly è l’estrinsecazione delle proprie sensazioni, fobie, paure e rabbia, senza mediazione alcuna. La musica e la voce, in sintonia con il suo stato d’animo, presentano continui scarti di tono, di volume e di ritmo. C’è anche dell’altro: Highway ’61 Revisited, cover dylaniana talmente personalizzata da richiamare alla mente la All Along The Watchtower di Hendrix, Man-Size Sextet, che coniuga un arrangiamento d’archi con il noise dei Sonic Youth (era dai tempi della beatlesiana Eleanor Rigby che un arrangiamento d’archi applicato al pop non risultava così azzeccato) e la lisergica Ecstasy, una Are You Experienced per i figli della hippie-generation. Rid Of Me non piacque a tutti in egual misura, vi fu chi lo criticò ritenendolo troppo pesantemente influenzato dal produttore. Forse è per questo motivo che Polly, poco tempo dopo, pubblicò un intero CD con versioni demo incise su un quattro piste. L’ascolto di questi grezzi prototipi di Hook, Legs, Snake, Ecstasy, Rub ’til It Bleeds ecc. lascia intendere quanto i risultati raggiunti in Rid Of Me siano prossimi a ciò che balenava nella mente di Polly e come Albini sia stato solo un mezzo per conseguirli.