“JOHN LENNON / PLASTIC ONO BAND”
” YOKO ONO / PLASTIC ONO BAND”
autore: John Lennon / Yoko Ono
etichetta: Apple
anno di pubblicazione: 1970
con: 1) John Lennon, Ringo Starr, Klauss Voormann 2) Yoko Ono, John Lennon, Ringo Starr, Klauss Voormann, Ornette Coleman, Edward Blackwell, David Izenzon, Charlie Haden.
Questi due dischi sono gemelli siamesi, e quindi indivisibili, perché usciti in contemporanea, suonati dagli stessi musicisti, Ringo, Klaus Voormann e lo stesso Lennon, e racchiusi in copertine che si somigliano come due gocce d’acqua. Eppure sono lontanissimi tra loro. L’unico punto di incontro sta nel canovaccio blues utilizzato in Well Well Well (nel primo) e in Why Not (nel secondo). Oltre a ciò v’è solo la forza di volontà dettata da un grande amore che, come sempre, non trova altri punti di contatto se non la passione. Il Lennon di questo disco, dopo lo sfarzo dei fab four e l’ubriacatura pacifista, è ripiegato in se stesso, disilluso, colmo d’amarezza e si trascina fra l’urlo straziante di Mother e la prova d’autocoscienza di God. Come sfondo a tale desolazione un’attitudine che non molti anni dopo sarebbe stata chiamata lo-fi. Ben diverso il gemello yin, premonitore anch’esso, si, ma di autentici terremoti come il rock cosmico e la new wave. La giapponese, aggressiva come sempre, urla, sbraita, geme e rinuncia a un po’ di se stessa solo nel dialogo con la tromba di Ornette Coleman (si, nel disco c’è un cammeo di mister freejazz registrato all’Albert Hall con un gruppo comprendente anche Dave Izezon, Charlie Haden e Ed Blackwell). A sorreggere le urla di Yoko c’è il battito tribale di un Ringo che non ha mai ricevuto adeguati elogi per quello che è il suo valore. I due dischi non sono mai stati completamente accettati in quanto erbe maligne generate dalla rottura del giocattolo Beatles, laddove entrambi i protagonisti – ma, come sempre fin dai tempi della mela, lei più di lui – furono ritenuti responsabili di quel disastro. Fortunatamente, nel 1970, non esisteva più l’inquisizione.