(Mescal/Sony 2003)
Il gruppo trevigiano Estra ha deciso di assemblare – dopo quattro “album” ed un EP – un doppio CD (al prezzo di uno) live contenente 31 canzoni (!!!), di cui tre (Gioianoia,L’angelo non previsto e Tecnica di rilassamento) di nuova composizione: operazione ambiziosa e, a parere di chi scrive, decisamente rischiosa.
La formazione veneta – composta dal cantante, chitarrista, autore dei testi e scrittore Giulio Casale, dal chitarrista e tastierista (anche al theremin) Abe Salvatori, da Eddy Bassan al basso ed ai cori e da “Accio” Ghedin alla batteria ed alle percussioni – cerca di combinare liriche non banali ed argomenti impegnativi (per esempio, in Nordest cowboy, che ha visto anche il contributo in fase di scrittura di Vinicio Capossela, o in L’uomo coi tagli) con un suono “rock” (invero diverse volte piuttosto corrivo e vicino pericolosamente alla grevità dell’ultimo Vasco o di Ligabue: sentire Hanabel o lo sciagurato rifacimento, dal songbook di Iggy Pop, “arrangiato” in Sei così semplice): ma l’eccessiva pletora di brani finisce per stroncare l’ascoltatore non affezionato. Quando il troppo stroppia …
Voto: 5
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