“Conosci i Red Worms’ Farm? Sono fantastici!” a farmi il nome, per la prima volta, della band in questione è stato Dario degli One Dimensional Man un paio di anni fa, dopo di che c’è stata una lunga pausa e poi finalmente il disco è uscito. Finalmente, perché ripaga a pieno le attese e conferma ufficialmente la grandezza di una band figlia del miglior underground italiano, di quello cresciuto con scorte massicce di hard-core indipendente marchiato Dischord e Kill Rock Stars. Per cui via libera al rincorrersi di emozioni e nervosismo in un vortice circolare di chitarre, possenti drumming e melodie sincopate. Detta tu cur, la bravura dei tre vermi rossi sta nel sintetizzare a meraviglia l’essenzialità dei Fugazi con quelle sublimi chitarre emotive cosi care a Van Pelt e Reiziger. Ma di certo anche nello scrivere grandi canzoni con immediata facilità. Cosi si passa con maestria da un gioiello pop (ho detto pop?!) come Two Ways che potrebbe ricordare gruppi come Get Up Kids o Jimmy Eat The World, ripuliti però da quella odiosa patina da college radio, alla tensione tutta post-core continuamente arrestata e sviluppata di Look at you. Come ciliegina sulla torta c’è in oltre un pezzo (Instrumental) infarcito con una tromba(!!) infuocata letteralmente fantastico!
Produce il tutto l’esperto Giulio Ragno dei già citati One Dimensional Man. Devo aggiungere altro?
Voto: 9
Link correlati: