“SOLO PIANO – VOLUME 1”
“ST. LOUIS BLUES – SOLO PIANO”
autore: Sun Ra
etichetta: Improvising Artists Inc.
anno di pubblicazione: 1977-1978
con: Sun Ra.
L’Herman ‘Sonny’ Blount pianista non è mai stato troppo considerato, eppure possedeva un linguaggio, se non personale, sicuramente efficace. Questi due dischetti, uno registrato in studio e l’altro in concerto, arrivano alla veneranda età di quasi settant’anni per delucidare su uno stile antologico in grado di dare un’interpretazione moderna della tradizione. Attraverso alcuni classici come Sometimes I Feel Like A Motherless Child, Yesterdays, St. Louis Blues e Honeysuckle Rose, e attraverso alcune composizioni sue, Sun Ra si cala con decisione nello stride come nel barrelhouse, dimostrando di non avere niente da invidiare ai più acclamati pianisti moderni che non siano Cecil Taylor o Thelonious Monk. Con queste caratteristiche un altro chicagoano, ‘Muhal’ Richard Abrams, farà la sua fortuna. Ma il pubblico è troppo concentrato nelle avventure intergalattiche dell’Arkestra e il sipario si chiude dietro queste deliziose interpretazioni senza ovazioni, accompagnato solo dagli applausi dei più recidivi. Anche adesso, quando la storia (non) ha fatto giustizia sui meriti del Re, sono certo che questo mio preferire simili pagine minori alla magnificenza dell’orchestra sarà visto come una bestemmia. Eppure preferisco l’intima freschezza di questi solchi, così lontani dagli aspetti più deleteri e kitsch del Sun Ra perso alla ricerca di strade cosmiche e pianeti scomparsi, in esse trovo davvero il vecchio saggio che, seduto su uno sgabello, narra agli allievi la storia sulla strada che dalla madre Africa ha portato alla schiavitù, e l’altra storia, quella sulla strada che può portare alla liberazione, che non è cosmica se non al livello di metafora. Il Re è nudo, ma appare ancora più luminoso di quando è vestito.