“METTLE”
autore: Hugo Largo
etichetta: Land
anno di pubblicazione: 1989
con: Mimi Goese, Timothy Sommers, Adam Peacock, Hahn Rowe.
La meteora Hugo Largo destò una certa attenzione per il particolare impasto strumentale, per la provenienza dei musicisti e per l’interesse mostrato nei loro confronti da Michael Stipe e Brian Eno. Nato da un’idea di Timothy Sommers, che pensava a una scarna entità con solo due bassi e una voce femminile, il combo si assestò poi a quartetto con l’ingresso del violinista Hahn Rowe. Tutti questi musicisti provenivano dall’entourage di Glenn Branca, e quindi era lecito attendersi da loro qualcosa che avesse a che fare col noise chitarristico. Nulla di tutto ciò e, dopo un primo mini-LP piuttosto folksy, in questa seconda avventura accentuano la loro vena sperimentale in tutt’altra direzione, con composti timbrici particolarmente raffinati e un uso della voce sempre più dilatato e avventuroso. Il risultato è molto vicino a certe cose della 4AD, soprattutto alle pagine più informali dei This Mortal Coil, con l’impagabile voce della Goese, talento naturale a metà strada fra Antonella Ruggiero e Tim Buckley, a tessere le fila di una rete ammaliante ed esclusiva. Forse il riferimento del sirenide raffigurato in copertina è tutt’altro che casuale: Dolphins e Song To The Siren fanno davvero capolino, come pulcini dall’uovo, dall’interno di ogni suono che la cantante si appresta a modulare. Ma, accanto alla voce della musa, c’è il violino di Rowe, che va ad assumere sempre più il ruolo del protagonista. Forse è per questo che, dopo Mettle, ci sarà l’inatteso split, con il solo violinista che prosegue su buoni standard prestando servizio presso la crema dell’intellighenzia artistica newyorchese. Fra gli otto brani, tutti affascinanti, la preferenza va al delizioso Oiho, che da solo basterebbe a rendere imprescindibile questo disco.