(Creative Sources-2003)
I Treni Inerti è l’ultimo gruppo entrato nell’orbita dell’ottima Creative Sources, etichetta portoghese creata da Ernesto Rodrigues; sono in tre e rispondono al nome di Matt Davis (trumpet), Ruth Barberan (trumpet) e Alfredo Costa Monteiro (accordion).
La loro è una musica improvvisata e concreta, dura e ruvida che si spinge indietro nel tempo fino a ridursi a suono primitivo, al tempo stesso arrivo e nuovo punto di partenza. Una circolarità, quella della loro musica, suggerita anche dalle parole palindrome usate per i titoli. E’ un suono che abbiamo imparato a conoscere grazie ai lavori dei due Nmperign, Rhaney e Kelly; al pari della loro, le sonorità di “Ura” sono un rincorrersi di note sottili e sbuffanti, di brusii microtonali e di sospiri rauchi, di lunghi silenzi e urla strozzate in gola.
Le istanze jazz sono annullate; quando si cerca (o forse ci arrivano per sbaglio) un approdo alla melodicità, il massimo che possono fare è liberare dalle loro trombe un suono simile a quello delle sirene di una nave o spingere l’accordion nel tentativo di suonare arie folk trasfigurate e ormai dimenticate dal tempo. Un disco ostico ma anche affascinante e coinvolgente, consigliatissimo a chi ha già frequentato questi territori ma, una volta tanto, anche ai neofiti (da qualche parte dovranno pur iniziare).
Voto: 8
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Autore: agguato@hotmail.com