(Annette Works 2003)
La dolce Kaffe prosegue il deflusso alfabetico, e dopo la ‘a’ di “cd Ann”, la ‘b’ di “cd Bea”, la ‘c’ di “cd Cécile” e la ‘d’ di “cd dd”, liquida in un sol colpo la ‘e’ e la ‘f’ con questo doppio “cd eb + flo”. Le registrazioni risalgono all’anno 2002 e, come al solito, sono state estrapolate da vari concerti per finire assemblate in un unicum che non lascia affatto trapelare fratture spazio-temporali. Il cambiamento evolutivo è quanto di meglio potersi aspettare da un musicista e “cd eb + flo”, visto sotto questo aspetto, rappresenta una bellissima sorpresa, se pure disorienta dal momento che tale cambiamento emerge, a tratti, fin troppo brusco, ma mai di tipo involutivo, nel qual caso il disorientamento si tingerebbe di perplessità. È, quindi, una Matthews diversa quella che ascoltiamo in questi dischetti, una Matthews che appare influenzata, molto, dai musicisti con cui ha collaborato in tempi recenti, in particolare da Sachiko M (il piacevole “In Case Of Fire Take The Stairs”, inciso in trio con la pianista Andrea Neumann, era stato registrato il 17 Marzo 2002). Direi che a tratti, soprattutto in alcuni passaggi del primo CD, l’influenza della giapponese è troppo opprimente e finisce per soffocare la poetica della Matthews, sono questi i momenti meno convincenti, eppure indispensabili, un pegno da pagare per giungere alla splendida catarsi da cui sorgono, come affreschi sotto i colpi del pennello, i più riusciti episodi del secondo CD. Qual è la differenza principale con i dischi precedenti? Direi che è nello studio del particolare e nella sua messa a fuoco, dove prima l’arrovello principale era quello di provocare l’impatto attraverso orchestrazioni che oggi sembrano appartenere al passato. Quella compattezza arcigna, quell’intemperanza direi, si scioglie in uno stile spiritoso, fatto di brevi sequenze macchiate da reticoli post-moderni, dove trova giustificazione anche la copertina molto Liberty disegnata per l’occasione. Oh sì, la copertina trova davvero una giustificazione in tale vivacità… e anche nei grilli canterini, nelle flebili melodie, negli sporadici impulsi ritmici, nelle continue invenzioni, in quello che è un miracolo di perfetto equilibrio. Sia chiaro che neppure “cd flo” è un capolavoro (che parolona!!?!), casomai è un disco di transizione, ma la volontà, e la capacità, dimostrate dalla Matthews nel mettersi in discussione, e nel mettere in discussione la sua musica, le aspettative del suo pubblico e le logiche della conservazione, ce la fanno apprezzare molto più di quanto avremmo fatto davanti al suo marquee moon. Il cosiddetto disco definitivo, in realtà, rappresenta la morte ultima e Kaffe è ben viva e decisa a sorprenderci nuovamente. La curiosità che la spinge, e che l’ha portata a suonare con Andy Moore, Giuseppe Ielasi, Marina Rosenfeld, Zeena Parkins… e numerose altre situazioni così dissimili fra loro, è un toccasana per il presente e una garanzia per il futuro. (no ©)
Voto: 7
Link correlati:Annette Works
Autore: sos.pesa@tin.it