Spesso capita che al primo ascolto di un nuovo disco si crei un’ immagine distorta nel cercare d’etichettare un gruppo sotto un genere o una definizione standard. Difficile definire i Deadweight ,il loro sound sembrerebbe metal ma non può esserlo, sembrerebbe punk ma nemmeno qui ci siamo… ascoltando attentamente ci accorgiamo che dietro al prima parete di suono distorto non c’è nascosta una super chitarrona, bensì un violino, un violoncello e una batteria! Effettivamente potremmo considerarli l’evoluzione del rock da camera (vedi i miei tanto amati belgi Venus) un crossover reale inteso come intreccio di generi e stili (non necessariamente rap e metal come tanti erroneamente credono). I rimandi musicali sono parecchi, traspare una specie di tributo alle melodie beatlessiane in “stare at the sun”ed ai Primus in “the bottle song”, con questo non voglio dire che i deadweight non siano originali, anzi, l’arrangiamento vagamente prog di tutta l’opera rende “stroking the moon” un disco da non sottovalutare, pieno di spunti ed idee brillanti adatto agli amanti di Zappa come al più spassionato cultore di metal virtuoso.
Non capita spesso di trovarsi con un cd del genere nel lettore: il solo ascolto svogliato regala già ottime perle di stile e di armonia, ed è un piacere approfondirle in un ascolto più intimo (magari soli in una stanza con le cuffie attaccate al lettore).
I Deadweight vengono dal conservatorio, ma non disdegnano l’attività live più consona al rocker da festival, attualmente infatti li possiamo trovare in tour in America insieme a Les Claypool in veste di gruppo spalla (a proposito: vi consiglio di andare nel sito di Les dove potrete scaricare qualche brano live dei tre “bravi ragazzi”.
Accidenti! Un disco veramente accattivante! I Deadweight, che letteralmente significa pesomorto, sono soltanto in tre, ma hanno un suono completo e raggiungono il limite del virtuosismo e dell’effettistica senza strafare, rimanendo in equilibrio perfetto. Atmosfere psichedeliche, suoni incredibili e mai banali, una voce folle e ritmi che spaziano in un trentennio di rock…insomma ci brucerete un sacco di cartine con questo disco …se vi va…
Voto: 9
Link correlati:pagina relativa alla band (alternative tentacles)