(Fontana 2003)
I paladini della scena indie gallese mantengono il loro titolo guardando avanti, combattivi, non curanti del mondo e del tempo che passa. Il loro ultimo lavoro Sleep/Holiday riesce in modo stupefacente ad avere ancora una volta quel carattere di leggerezza e semplicità da opera prima già dal primo ascolto, se non fosse che la band ha dietro di sé dieci anni di attività e ben otto album in attivo. Fin da Gorky 5, il primo album ad uscire con la Fontana (sotto la Emi) anziché con la locale Ankst, il quintetto aveva sacrificato la sperimentazione e i testi nella loro lingua madre per prediligere atmosfere riservate e semplificate, ma senza reprimere lo straordinario talento di ognuno dei musicisti. Sleepy/Holiday prosegue la trasformazione, che non ha nessuna intenzione di sgualcire l’eccentrico carattere della band che traspare anche nel componimento più banale e minimalista. E’ da notare che i testi sono ormai tutti in lingua inglese, come già dal lavoro precendente (“How I Long To Feel That Summer In My Heart”), e questo dona alle canzoni un tono di innocenza e distacco, tipico di chi compone e recita in una lingua non del tutto propria, la quale cosa è in certi casi da considerarsi tutt’altro che un difetto. La presenza dei due fratellini leader (Megan Childs al violino e Euros Childs alla voce e chitarra) è forte come sempre nel delineare melodie che, pur essendo sempre delicate e malinconiche, riescono magicamente a distaccarsi l’una dall’altra formando una raccolta di canzoni tutt’altro che piatta e banale. Sebbene questo ultimo lavoro non riesca ad eguagliare il favoloso “Spanish Dance Troupe”, da cui deriva comunque gran parte delle sonorità, è un album che si incolla allo stereo e alle orecchie, funziona perfettamente da conforto per giornate uggiose e crisi di panico che sempre più spesso affliggono l’indie-rocker in cerca di novità che non scadano nel banale ripescaggio sessantino. Sperando in un tour che per lo meno sfiori la terra della pizza, visto che i nostri gorkys snobbano i club italiani da quando erano minorenni, consoliamoci con questo ennesimo capolavoro che sembra voler farci sperare in uno o più seguiti altrettanto piacevoli.
Voto: 8
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