“WHITE NOISE”
autore: Cop Shoot Cop
etichetta: Big Cat
anno di pubblicazione: 1991
con: Tod A, Cripple Jim, Jack Nantz, Phil Puleo, Hugh Foley, Killjoy.
Con White Noise i Cop Shoot Cop portano a termine il difficile compito di far combaciare il torrido noise del precednte Consumer Revolt con la melodia insita a buona parte di queste canzoni. Le caratteristiche della loro musica possono essere definite come l’effetto dell’incontro fra una struttura strumentale massiccia – però snella: due bassi, una batteria costituita essenzialmente da parti metalliche e un campionatore – e l’aspra voce di Todd A, enfatico crooner delle nuove realtà metropolitane. È facile scorgere, in questa musica, la tradizione industrial, ribadita dalle nuove possibilità offerte dal campionatore, che va a incocciarsi con un rock urbano non esente, svolgendosi i fatti in quel di New York, da inevitabili ascendenze no wave. La riuscita maggiore è in alcune ballate sporche di ruggine dove la scansione veemente di Todd A emerge con tutto il suo potenziale corrosivo: If Tomorrow Ever Comes, Traitor / Martyr, Hung Again e Coldest Day Of The Year sono rappresentazioni teatrali dell’odio e/o forme cabarettistiche per la prossima era post-orwelliana. Poche le alternative all’irruenza del leader: Fell God che esibisce l’impronta più asciutta, soprattutto per quanto riguarda le tonalità della voce, e più debitrice al punk di Jack Nantz, e poi la serie degli asteroidi, Relief, Empires Collapse, Where’s The Money? e Corporate Protopop, che sono invece montaggi realizzati in tempo reale a base di sirene meccaniche, minuetti, valzer, cori celestiali e caos organizzato, in pratica il festival di Cripple Jim e delle sue campionature. Segnalazione finale per la presenza di Foetus – poteva mancare in una congrega simile? – che collabora alla stesura di un brano e a una parte del lavoro di missaggio.