Immagini e parole semplicemente vere
Silvio Bernelli, ex Declino prima e Indigesti poi, ma il tempo in questo caso non conta, è solo una convenzione stilistica, alla sua prima prova su carta come scrittore/narratore di storie. Pubblica per la Sironi Editore il suo racconto/autobiografia di musicista hardcore, di amante e tra i primi accoliti del genere inventato in America ma che ha avuto validissimi e autentici esponenti/artisti italiani (vedi i Negazione, storici interpreti e amici fraterni del nostro, oppure i Raw Power, che sul palco nulla avevano da invidiare, ma erano anzi a loro volta invidiati e stimati dai vari Black Flag e compagnia). In questo modo, per la magica alchimia che anima la scrittura, scorrono davanti ai nostri occhi come in un film i suoi esordi con i compagni di bar e di avventure musicali, giovani scolari che potevano tranquillamente mettersi al posto dei loro maestri, la creazione dei Declino, la crescita musicale e personale con il definimento di un genere che in Italia fu molto più di una semplice sequenza di accordi e tempi azzeccati. Ne seguiamo le avventure in tournèe europee, il successo con gli Indigesti, la fama al di fuori dello stivale che non li ha mai chiaramente compresi e appresi, ma al più guardati con curiosità e diffidenza. Cogliamo lo spaccato della Torino degli anni ’80, viviamo la quotidianità con i ragazzi del mucchio del titolo, tracce di vita e di ordinario oggi, impossibili da suonare piano ma tiratissimi senza pause, tentativi di cambiare le cose, per cambiare inesorabilmente loro stessi con lo scorrere del tempo. C’è di tutto e molto altro, già scritto e da scrivere. Voi intanto leggetevi questo.
Marco Paolucci