“BUY”
autore: Contortions
etichetta: ZE
anno di pubblicazione: 1979
con: Don Christensen, Adele Bertei, George Scott, James Chance, Jody Harris, Pat Place.
James (White o Chance, e al secolo Siegfried) fisicamente sembra una reincarnazione wave di quel diavolo di Mick Jagger. Giostrando con il nome del gruppo, e con i titoli dei dischi, nell’ambiguità della dicotomia nero/bianco, con la trilogia No New York, Buy e Off White ha pubblicato quello che può essere considerato come l’abbecedario della no wave. La fusion(e) proposta da Contortions, prima, e James White And The Blacks, poi, è quanto di più azzardato fosse mai stato scodellato fino ad allora: una miscela fra il nevrotico punk di Richard Hell, l’altrettanto psicotico funk di James Brown e l’ancora più schizofrenico jazz di Albert Ayler, tutti generi che Chance/White dichiara di odiare incondizionatamente. È una musica spastica, sguaiata reinterpretazione bianca della tradizione nera e precoce tentativo di portare il lato selvaggio della vita all’interno delle discoteche. James è comunque un intellettuale, un sassofonista di conservatorio – ha studiato con David Murray che all’epoca veniva considerato come il nuovo Albert Ayler – e la sua musica non riscuote certo un grande successo di pubblico e non oltrepassa mai la barriera posta a limite dello spazio riservato ai musicisti di culto. In Buy il gruppo è al massimo dei giri e la frenetica miscela sopra descritta, ritmi sincopati che sostengono la folle alternanza voce/sax del leader e a tratti si tingono di lenta paranoia, si concretizza in titoli mitici come Anesthetic, Design To Kill, My Infatuation, Twice removed, Bedroom Athlete e l’inno Contort Yourself. La splendida copertina è firmata da Anya Phillips, artista multimediale e compagna di James che, a causa di una leucemia di merda, sarà costretta a lasciare anzitempo questo mondo.