(GI)

“(GI)”

autore: Germs

etichetta: Slash

anno di pubblicazione: 1979

con: Darby Crash, Pat Smear, Lorna Doom, Don Bolles.

Darby Crash (1958-1980) era un fan di Iggy Pop e David Bowie ma ne interpretò male la lezione, nel senso che alterò il loro decadentismo in furia iconoclasta e nichilismo autodistruttivo. In tale morboso interesse incideva senz’altro il fascino dell’ambiguo rapporto fra i due, che coinvolgeva la sua condizione di omosessuale (comunque, indipendentemente da ciò, il glam ha rappresentato un’influenza sul punk proprio per le sue caratteristiche trasgressive), e questa diversità è facile da intuire anche quando, in una delle sue esternazioni come animale da palcoscenico, lancia bustine di zucchero sul pubblico mentre sputa la cover di Sugar Sugar (precorrendo così i fiori di Morrissey). Dall’incontro di una simile mina vagante con Pat Smear, le cui linee di chitarra affilate si associano alla perfezione con il suo rantolo, nascono una serie di gruppi che si assestano infine come Germs. (GI) è l’unico loro LP e la sua storia è affatto curiosa: da tempo il gruppo si presentava come (GI)Germs Incognito – dato che, a causa dei continui incidenti durante i concerti, i locali non li accettavano più, e quindi, dal momento che molti li identificavano ormai con quella sigla, spedirono il nastro all’etichetta, dove pensarono che quello fra parentesi doveva essere il titolo, siglandolo Germs (GI). I brani, ad eccezione della malsana Shut Down (Annihilation Man), sono schegge veloci e compatte, con nel mucchio capolavori come Land Of Treason, Richie Dagger’s Crime, Manimal, Lexicon Devil, The Other Newest One, Media Blitz e The Slave. Il disco è stato integralmente ristampato in CD nella raccolta (MIA) che, praticamente, raccoglie tutta la loro produzione. Per me questo era, è, e rimane il Punk. L’unico possibile… e senza appello.