(G7 Welcoming Commitee 2003)
Malimortacci vostra! Ops, ho pensato ad alta voce, scusate.
In effetti è una reazione abbastanza normale se non si è preparati all’assalto sonoro dei Malefaction: canzoni di 1 minuto e mezzo massimo, chitarre a grattugia, doppio pedale, voce scardinata alla Napalm Death, ecc. Se vi dico Anal Cunt direi che come stile musicale ci siamo avvicinati abbastanza, e su questo paragone posso dirvi una cosa. Questi ultimi sono più divertenti! No aspetta, e perché? A me gli AC hanno sempre fatto schifo!
Allora i Malefaction nel loro grind/hardcore non hanno niente di male, il problema è che solo i loro testi si salvano dalla noia generale dell’album. Impegnati politicamente e senza troppi cliché sono una bella boccata d’aria nel campo, ma per il resto non ci siamo.
Oddio, posso anche provare tenerezza leggendo che è stato ‘registrato in cantina e mixato in una camera da letto’, ma se il risultato è che il basso è coperto e della batteria si ode solo il pedale… beh allora magari era meglio fare qualcosa di più. Guarda caso poi l’unica canzone che si distacca un po’ dal resto è l’ultima traccia bonus, una cover dei Death Sentence; addirittura in questa perfino la produzione va bene.
Per il resto posso solo consigliarlo ai veri amanti del genere, quelli che non riescono a stare senza caos grind e che magari gli vanno pure i testi belli impegnati. Agli altri, via via!
Voto: 6
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Autore: nukep@inwind.it