Endless Summer

“ENDLESS SUMMER”

autore: Christian Fennesz

etichetta: Mego

anno di pubblicazione: 2001

con: Fennesz.

Quando Christian Fennesz annunciò che avrebbe fatto un disco pop qualcuno avrà pensato a un disco di canzoni, ma l’austriaco è tutto fuorché un tipo banale e tali aspettative erano destinate a subire una cocente delusione. Fennesz, allo stesso modo in cui un Bernhard Günter lo fa per la musica nel suo insieme, mette in discussione il concetto obsoleto che abbiamo di pop, elemento già di per se difficilmente definibile e quindi soggetto alla libera interpretazione (anche perché, se guardiamo il significato etimologico del termine, vediamo che è un’abbreviazione di popular e quindi, fra l’altro, sinonimo di musica ottenuta a bassi costi e poco sofisticata; vengono così molti dubbi sul fatto che Burt Bacharach, come si è sempre voluto far credere, sia più pop di un gruppo come i Fugazi). Direi che il termine pop, nel caso di Endless Summer, viene usato per indicare una musica ottenuta senza l’utilizzo di tecnologie ricercate e anche perché la sua fluidità, e la grazia degli arrangiamenti, la rende riproducibile e ascoltabile anche senza la creazione di particolari condizioni specifiche (provate, per esempio, ad ascoltare Günter in auto!?!!). Lo stesso titolo orienta verso un’idea di leggerezza e divertimento; Fennesz è notoriamente un grande fan dei Beach Boys e, seppure abbia negato ogni legame fra questo disco e i campioni del surf, è impensabile che quel suo vezzo non abbia influito nell’ideazione, nella composizione e nella realizzazione di Endless Summer. Gli otto brani sono stati interamente montati al computer e sfiorano, in tal senso, la perfezione. Così quest’uomo ha sfidato le macchine creando un unicum senza fratture fra ciò ch’è suonato su una chitarra e ciò che viene prodotto maneggiando i comandi di un lettore CD.