“REPEATER”
autore: Fugazi
etichetta: Dischord
anno di pubblicazione: 1990
con: Brendan Canty, Guy Picciotto, Joe Lally, Ian MacKaye.
Cosa dire, che non sia già stato detto, dei Fugazi… viene addirittura la tentazione di lasciare vuoto questo spazio!?!! Ma qualcosa va detto e allora facciamo un po’ di luce sulla nascita di quello che può essere considerato come il supergruppo di Washington: tutto parte dall’incontro fra Ian MacKaye, che aveva fatto parte di gruppi hardcore seminali come Minor Threat e Embrace e cogestiva l’etichetta Dischord, con il bassista Joe Lally, un tipo da un passato molto più incerto legato a gruppi minori (dai quali era però uscito anche Peter Cortner dei Dag Nasty) ed entrato alla corte Dischord come roadie dei Beefeater. Dopo aver cambiato vari batteristi, la formazione si stabilizza a trio con l’ingresso di Brendan Canty (ex Rites Of Spring) e, infine, diventa Fugazi con l’arrivo di Guy Picciotto (stessa provenienza di Canty). Dal lavoro collettivo di queste quattro persone nascono le canzoni che meglio hanno saputo interpretare il disagio sociale nell’Amerika di fine millennio, ruolo che in precedenza era stato ricoperto dai Bob Dylan e dai Neil Young, ordinate in un post-punk basato sulla compunta precisione della sezione ritmica e sull’angosciato intreccio fra le voci e le chitarre di MacKaye e Picciotto. Repeater è il loro album d’esordio, dopo un singolo e due mini LP (dal secondo dei quali viene rivisitato un brano, Provisional, qui indicato come Reprovisional), ed è il loro lavoro più fresco e rappresentativo. Rimanendo sempre legati all’autoproduzione, vendendo e suonando a prezzi politici e frequentando solo i circuiti alternativi, i Fugazi hanno costruito un piccolo impero musicale, facendo così piazza pulita dei tanti opportunisti che ritengono inevitabile l’asservimento alle grandi corporazioni del disco e ai loro circuiti.