@ Container Club sabato 18 Ottobre…
Con tanto dire avevo la sensazione che fosse una lacuna non trascurabile quella dei Walkabouts, e ascoltandoli e vedendoli dal vivo ho potuto constatare che era proprio vero. Stando sotto un palco, piazzato in un locale per nulla strapieno nonostante ospitasse l’unica data italiana della band, anche da quasi ignoranti in materia, non ci si può non accorgere che i Walkabouts hanno dato il loro significante contributo alla storia. Se dalla chitarra di Erich Eckman escono suoni che ci immergono in un susseguirsi di deja-vù che stordisce, non è di certo perchè va di moda il revival nostalgico come alibi in un mondo musicale soffocato dall’ossessionata ricerca del mai sentito. Anche perché nella banalità, gli abili performer di Seattle, sembra che abbiano fatto di tutto tranne che rimanerci invischiati, in tutta la loro lunga carriera; e nonostante la forma base di ogni pezzo resti comunque quella della ballata, l’interpretazione di Eckman e della affascinante Carla Torgerson rendono il tutto magnificamente piacevole. Ogni canzone è caricata emozionalmente da ogni strumento, resa marziale dalla batteria, malinconica dal’organo, tanto da sembrare perfetta come soundtrack universale; pensiero forse un po’ guidato dalla sorpresa di ritrovare melodie già familiari grazie a Bregovic (“Man from Reno”) o forse dalla diretta associazione di Carla Torgerson con Hanna Shygulla nei film di Fassbinder. In ogni caso teatralità e generosa esperienza musicale sono due ingredienti che rendono impossibile pentirsi al termine della performance dei Walkabouts.
Ambra Galassi