La musica dei Cul De Sac ha sempre avuto una chiara propensione alla narrazione filmica.
Era cosa ovvia aspettarsi un’uscita che potesse dare un giusto spessore musicale ad un’opera per il grande schermo.
L’occasione si presenta ora con questo nuovo lavoro che esce a pochi mesi di distanza dall’ultimo ufficiale album in studio del gruppo di Glenn Jones.
The Strangler’s Wife è la colonna sonora dell’omonimo film della New Concorde, compagnia di produzione e distribuzione di Roger Corman.
Va subito detto che la nuova uscita non lascia grande spazio al fattore sorpresa.
Il suono dei Cul De Sac ha ormai raggiunto uno status di classicità, un’invidiabile posizione fuori del tempo che lo rende intaccabile da mode e tendenze.
Un suono ormai ampiamente strutturato e riconoscibile che non si esaurisce, però, nel distillare periodicamente grandi emozioni ai suoi affezionati estimatori.
L’ormai collaudata formula che miscela evoluzioni chitarristiche d’ispirazione Faheyana, elettronica poco ortodossa, Canterbury sound e quant’altro anche in questo caso fa centro con una manciata di brani che si posizionano tra i loro migliori mai scritti.
Si alternano momenti dal acre sapore elettrico a surreali scenari di desolata tranquillità agreste in un unico flusso sonoro che scivola via leggiadramente lungo l’arco dei suoi quaranta minuti.
In gran parte piccoli frammenti che, seppur nati per dare uno sfondo sonoro ad immagini di celluloide, rivelano una loro innegabile autonomia artistica, un estro compositivo di rara efficacia.
Sebbene il lavoro sia nato su commissione e in gran parte improvvisato in studio o durante la proiezione delle immagini cinematiche, The Strangler’s Wife non manca di una sua unicità interna, di una coesione figlia di una forte ispirazione che i Cul De Sac continuano ad avere.
Voto: 8
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