Date aggiornate Rocket

Valina, Ned, Arca, Chevreuil…

NED (Lione – Francia)
Indie Rock / Noise’n’Roll  su SK Records www.skrecords.org
Lo choc dell’astronomia popolare in tour in Italia!!!!

 

Giovedì 27 Novembre  – Genova @ Milk Club
Venerdì 28 Novembre – Recanati (Mc) @ Extra Cine Music
Sabato 29 Novembre  – Pescara @ Kabala – Festa Radio Città (+WCCC)
Domenica 30 Novembre – Fasano (Br) @ Coccaro 3 www.deldelirio.tk
Lunedì   01 Dicembre –  day off/tba
Martedì 02 Dicembre – Bari @ tba
Mercoledì 03 Dicembre – Atri (Te) @ C.S. ASA
Giovedì 04 Dicembre  – Viterbo @ So What?! Club
Venerdì 05 Dicembre – Ravenna @ C.S. Valtorto
Sabato 06 Dicembre  – Carpi (Mo) @ Ekidna
Domenica 07 Dicembre – Arese (Mi) @ Sga
SK25CD * NED * “le choc de l’astronomie populaire” * CD – 11 tracks –
the cursed album from NED, recorded after some catastrophes in Hamburg during summer 2002. NED like you’ve never heard before. Be careful, here comes the light! 

hanno suonato con SABOT, ARAB ON RADAR, LADDIO BOLOCKO, TROTTEL, BADGEWEARER, MR QUINTRON.

 

———————recensione————————-recensione———————————-

Ned  – “Le choc de l’ astronomie populaire” – SK Records

“Attivi dal 1994, i Ned di Lione possono vantare una carriera discografica quantomeno povera. Nello specifico un solo 10″, “The Love off! EP” (con il quale la band istituzionalizza il proprio motto “pink’s not dead”), e dunque il full lenght in questione ed un altro 10″ split – più recente – con i connazionali OHARU. Al fianco di tutto ciò un’ intensa attività live, sulla quale spicca e rifulge un tour assieme ai leggendari Sabot. E basta.

Mi piacciono proprio tanto, le biografie frugali.

Purtroppo parlare della musica dei Ned non è cosa altrettanto immediata. Purtroppo o per fortuna. Sparare di colpo un cartellino come ad esempio così: “noise ‘n’ roll”. E col punto, per giunta. Quella è una buona maniera di iniziare! Noise ‘n ‘ roll, quindi, però sofisticatissimo, però immensamente ricercato. Non – assolutamente – facile. Intricato, zigzagante, fitto di trovate anti – musicali, nessun pudore. Ned come un gradino di ricerca sopra il “molto”. Articolazioni schizoidi, pasticci elettronici rilevanti, chitarre mozze e grooves stranianti. Modulazioni sincopate, cacofonia ma con misura, la fantasia sul vessillo del plotone schierato in cima alla collina. I Ned sbandieratori di cose nuove; e la musica (come spesso dovrebbe, ed invece no) quale suppellettile data, da smontare e rimontare diversa, cosicchè sia più bella ed acquisisca la personalità propria e peculiare delle mani che vi hanno operato sopra. Anche per questo i Ned certe volte, aizzando davanti al tutto una batteria efficacissima e sbizzarrita, possono giocare a citare anche se si tratta del peggio come magari la colonna sonora di Rocky IV; ed anche se fosse Supercar, o i Rage Against the Machine, niente di allarmante: è solo un gioco. E continua ad esserlo anche quando si pasticcia roba più contigua e seriosa, Colossamite (“Babe”), Sonic Youth, Polvo (“Les yeux bleux…”), Rodan.

Mai farsi problemi se si sa quel che si vuole fare.

I Ned che partendo dal noise fanno il giro del mondo in 1080 suoni, che vorrebbero sentirsi dire che il loro rock è arte. Art rock, i Ned, nel noise. E quella canzone lì, “Brainstomping”, con le vocals fasizzate, e quell’ altra, “Yes, you can”, elettrica ed acida, irrequieta, circolare?

Muovendo di brano in brano questi francesi misconosciuti, nessuno sa chi siano, sono capaci di sorprendere sciorinando idee, ossia quelle cose che nel vasto pascolo della musica rock d’ oggigiorno mancano quasi per definizione. Anche se c’è da dire un “nein”, ed urlare uno “ja” immediatamente dopo, e solo questo, i Ned hanno idee. Idee bello. Gran disco.”

Presto in tour con Rocket

-Giordano Simoncini-

discografia: 4 good reasons to get handcuffed split 10″ avec OHARU – Jason R rds (2003) Le choc de l’astronomie populaire SK25CD – NED – CD – 11 tracks – the cursed album from NED, recorded after some catastrophes in Hamburg during summer 2002. NED like you’ve never heard before. Be careful, here comes the light! The Love Off!!! e.p. – SK16 NED “The love off!!! e.p.” 10″ – New edition!  The messy but catchy noise’n’roll band is back with a new pressing of their Love off!!! e.p.” with a different, more luxious cover 5 tracks – 33rpm – pnk vinyl Der hace ist grün split 7″ con  DOPPLeR – SK19 NED / DOPPLeR “Der hace ist grün” 7″ The most mellow song ever recorded by NED vs a pure sonic violence moment from DOPPLeR – 2 tracks – 45rpm 3 K7 (1995-1996-1998) S.K. rds V/A “Tribute to SABOT” Cesta rds (1999)  V/A “?” S.K. rds (2001) presto in uscita: V/A “La pluie et le beau temps” Kalikof rds V/A “Tikozilgaplpicher Torntrager” Jungs and Madels rds

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ANGLE + ARCA + SYLVAIN CHAVEAU (Francia)

FAT CAT RECORDS / DSA / Chronowax

Arca (http://arcamusic.free.fr) è un progetto nato in Francia nel 2000 e che conta attualmente cinque elementi: ispirati da musica, cinema, letteratura e fotografia, si sono ben presto ritagliati un ruolo centrale nell’underground transalpino grazie a un’affascinante proposta musicale in grado di unire elettronica intelligente e chitarre sognanti, atmosfere malinconiche e tiepidi risvegli. Il loro ultimo lavoro, ‘Angles’ (uscito lo scorso Aprile per l’etichetta DSA/Chronowax) è stato recensito entusiasticamente dalle maggiori testate musicali nazionali (Rumore, Blow Up, etc.)

Sylvian Chauveau (http://www.fat-cat.co.uk): “Titolare di tre album col duo ambient-rock Micro:Mega e di un primo disco solista provocatoriamente intitolato “Le livre noir du capitalism”, il compositore francese Sylvain Chauveau firma per Les disques du soleil et de l’acier un lavoro delicato ed intimista che reca con se l’esperienza di certa musica minimale e cameristica transalpina antica e recente (da Satie a Debussy per arrivare a Yann Tiersen), nonchè l’influenza di guide spirituali quali Debord e Godard. “Nocturne Impalpable” accoppia alle crepuscolari evoluzioni di un ensemble di piano, archi, trombe, fisarmoniche e clarinetti i discreti disturbi di scricchiolii appena accennati a saldare le scelte estetiche di vecchi e nuovi riduzionisti. Per la stessa etichetta e utilizzando la sigla ARCA, Chauveau realizza in duo con Joan Cambon anche l’album “Cinematique” un omaggio a Fernando Pessoa condotto sulle ali di una maliarda commistione di dondolii trip-hop e dissolvenze post-rock cui l’impiego di reparti vocali e suoni d’ambiente conferisce una calorosa aura filmica.” RUMORE
Durante l’ultima apparizione italiana ha supportato i SIGUR ROS a Roma.

 

Angle (http://angle.music.free.fr) è una band di indietronica proveniente da Tolosa con all’attivo un EP autoprodotto dal titolo ‘Silence Is Better Than Nothing’: le reminiscenze chitarristiche di scuola Slint, combinate con un battito degno dei migliori Hood, hanno conquistato critica e pubblico in attesa del debutto sulla lunga distanza.

http://arcamusic.free.fr
http://www.fat-cat.co.uk
http://angle.music.free.fr

 

VENERDI 26 DICEMBRE TBA

SABATO 27 DICEMBRE Porto Cesareo – Lecce @ Trasporti Marittimi Festival c/o Tenda sul Molo d’Alaggio

(Angle + Chauveau Solo Guitar Set + ARCA) + Convolution (USA/S)

 

info: www.trasportimarittimi.org  tel. 0832 948953

DOMENICA 28 DICEMBRE Ferrara @ Museo Nazionale di Architettura Via XX Settembre, 152

(Chauveau Solo Piano Set + ARCA) info: tel. 0532 742332

LUNEDI 29 DICEMBRE Faenza @ Clan Destino – viale Baccarini 21/A. Faenza. Info: tel. 0546/681327

(Angle + Chauveau Solo Guitar Set + ARCA)

MARTEDI 30 DICEMBRE Massa @ Tago Mago TBC

(Angle + Chauveau Solo Guitar Set + ARCA)

 

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CHEVREUIL + GORDZ (Francia)

Chevreuil | Ottonecker / RuminanCE | Chronowax | Nantes – Francia | http://www.ottonecker.fr.st (math rock duo) + Gordz | Francia | http://www.chez.com/ruminance/ (math core trio)

“i nuovi stormandstress” STEWEY’S SRAR MAGAZINE

gli stormandstress incontrano i don caballero e gli Ac/DC.ultimo disco registrato da steve albini (shellac) all’electrical audio di chicago (già 2 tour italian alle spalle)

Attivi dal 1998 sono un duo chitarra e batteria, proveninente da Nantes, Francia. Chiaramente influenzati dall’ultimo album degli Storm And Stressporopongono pezzi strumentali corredati da una chitarra su 4 amplificatori. a differenza principale rispetto alle fonti d’inspirazione sta nello stile più rock’n’roll del batterista che fa sentire in modo marcato la presenza del proprio strumento, ricordando il suono degli Shellac. Le percussioni molto ‘fuori’, con un suono pieno e pesante, vengono perfettamente abbinate alla chitarra. Per avere un’ idea più chiara dello stile degli Chevreul, immaginate un concerto di un gruppo ibrido formato da Shellac e Storm and Stress, con un tocco di Don Cabballero e le potenza degli AC/DC. Dopo il loro primo album “Ghetto Blaster” masterizzato da Fabrice Loreau (Yann Tiersen, Prohibition), hanno realizzato un nuovo album registrato da Steve Albini. La data di uscita dell’album in Francia è stata fissata per Marzo 2003. Moltissimi i responsi positivi già ricevuti da stampa e pubblico. Ascoltando la band dal vivo si ha l’opportunità di notare che le caratteristiche ed il valore del gruppo non vengono affatto penalizzati, e che, anzi, tutte le loro qualità scintillano enfatizzate dal palco. Hanno accompagnato sul palco Us Maple, Laddio Bolocko, Strom & Stress (Touch & Go), Lumen,la Guinguette Pirate, L’Altra, Bobby Conn (Thrill Jockey), King Q4, Ratiopharm, Rogojine, Oxes (Monitor), Gordz, Goddar, Guapo, The Plan, North Of America.

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Da Stewey’s Star # 4

 

Chevreuil – “Chateauvallon”

Ruminance / Chronowax

Sono un duo, suonano dal 1998, sono francesi. Uno parla anche un inglese decente, ma sempre francese è. Mica si scappa, quando si nasce francesi. Noi li avevamo già scoperti, nel numero scorso, con “Ghetto Blaster”, album che ci aveva incuriosito e che era stato valutato con un implicito, ma neppure tanto, “aspettiamo il prossimo disco”. Ora il “prossimo disco” è in circolo; l’ ha registrato Steve Albini (ovviamente…) e l’ ha coprodotto la solita Ruminance, etichetta parigina che in quanto tale spinge di miglior grado le band patrie, e nonostante questo si rivela foriera di intriganti novità: vedi Gordz, anche loro sulla soglia del nuovo full lenght. Gli Chevreuil (traduzione per gli incolti o quelli che non hanno ancora imparato il francese con Amelie Poulain in lingua originale: capriolo) si presentano, in “Chateauvallon”, vincenti senza ricorso; evoluti, rocambolescamente, difficile anche tracciarne il percorso; impetuosi, e sofisticati, col passo lungo da montanaro… che non li raggiungi, insomma. Suonano da pietrificare, sequestrano l’ attenzione. Sono i nuovi Storm&Stress, niente meno ed anzi, ora qualcosa di più: specificamente lo stantuffare della batteria, che guardacaso è come al solito albinicamente “secco”, e molto pesante. Dal vivo poi non esiste rivale: la chitarra in loop che si fa orchestra, tecnica portata agli esiti più mirabolanti con l’ ausilio di quattro amplificatori; la batteria, che muta spesso nelle gambe degli astanti, o in panchine, vetri, lampioni, piastrelle, portaombrelli, tutto quello che c’è intorno. Con un tocco non raro ma unico (quella sinistra sul rullante!), tecnico all’ origine e selvaggio alla stazione d’ arrivo. Jazz suonato da chi non l’ ha mai imparato, evidentemente, o forse troppi esercizi sui sostegni del banco del liceo; oppure, dono divino. Ubi maior io non so spiegare. Mica sono teologo. Per non parlare dello zainetto d’ acqua: non sto qui a descrivere che cos’è o come si usa, ma è un valore aggiunto in termini di follia per una dimensione live di per sé tutt’ altro che equilibrata. Con “Chateauvallon”, e durante un party assai elitista in villa con piscina nella provincia campestre, ed ancora due volte dal vivo, gli Chevreuil mi hanno donato qualche attimo di felicità. Magari vi sembra anche una cosa da poco…

 

dom  25 gennaio TBA
lun   26 gennaio Faenza @ Clan Destino
mar  27 gennaio TBA
mer  28 gennaio Ravenna @ C.S. Valtorto
gio   29 gennaio TBA
ven  30 gennaio San Vito di Leguzzano – Schio (Vc) @ Centro Stabile di Cultura

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SICBAY (USA) + VALINA (Austria) 

SICBAY | Minneapolis/St.Paul – USA | 54°40′ or Fight Recs | skingraft records www.fiftyfourfortyorfight.com www.sicbay.com | www.skingraftrecords.com  +VALINA | Linz – Austria | trost / conspiracy recs | www.trost.at/valina

Frenzied challenge-rock with melody from Nick Sakes (Ex Dazzling Killmen, Colossamite), Ed Rodriguez (Gorge Trio, Ex-Colossamite, Ex-Iceburn), Dave Erb. Riferimenti: Polvo, Colossamite, Pixies, Wire, Kerosene 454, 31Knots, Jawbox, Hurl, Minutemen, Faraquet, Pitchblende

SICBAY Formed in March 1999 in the city of Minneapolis, USA (home of AmRep Records, Husker Du and Prince), Sicbay has been forming it’s sharp-edged / bittersweet sound. Combining the history of it’s members Nick Sakes (Dazzling Killmen, Colossamite) and Ed Rodriguez (Colossamite, Gorge Trio) with the guitar style of Dave Erb, the result is a new alloy of storm, melody and sugar. Early in 2003 Ed Rodriguez left the band and moved to San Francisco, where he is now a member of Flying Luttenbachers. Replacing him in
Sicbay is longtime friend and drummer extraordinaire – Greg Schaal. Their latest album “Overreaction Time” was released on 54.40 Or Fight-Records.

VALINA. A 3 anni di distanza dalla pubblicazione del debut-album ‘Into Arsenal Of Codes’, dopo l’autoproduzione del 7″ ‘Poor & Obscure’ (1996) e due tour europei e uno americano, i Valina, terzetto austriaco formatosi a Linz nel ’95, hanno attraversato l’oceano per sovlgere un mini-tour nell’ area di Chicago e soprattutto per registrare, sotto la regia di Steve Albini, i pezzi del nuovo album intitolato ‘Vagabond’ in uscita entro la fine del 2002. Negli ultimi quattro anni la creatività e lo stile del gruppo sono stati influenzati da un tocco di malinconia, bellezza piangente e desideri mai rivelati. Come il gruppo dice di se stesso: ‘i Valina sono quello che loro non potranno mai avere’. Il risultato finale è dunque un genere di rock che si espande in tutte le direzioni, partendo da uno spirito che potrebbe dirsi tipico dell’ hardcore e sfociando in territori musicali caratteristici di band come Shellac, Slint e tutta ‘la famiglia’ Touch & Go. VALINA ‘Vagabond’ CD/LP on Conspiracy/Trost Records

due tour italiani alle spalle, hanno registrato il loro ultimo discoall’electrical audio studio di chicago con Steve Albini degli Shellac. Post Punk Tuch and Go Family + Slint + Shellac. Recensioni su Blow Up, Rumore, intervista su STEWEY’S STAR #4 il più grande magazine indie italiano dai tempi di Equilibrio Precario (3000 copie di tiratura)

 

Da Stewey’s Star # 4

Valina – “Vagabond”

Trost / Conspiracy

… ma parliamone, della musica dei Valina. Prima di tutto, “Vagabond” è un secondo full lenght. C’è anche un primo, che a dirla tutta è a tutt’ oggi difficilmente reperibile (se non dalle loro mani), dal titolo bizzarro: “Into Arsenal of Codes”. “Vagabond” invece, questo molti lo sapranno, è stato registrato da Steve Albini. Fin qui nulla di nuovo, – questo molti lo sapranno – : a Chicago, prima o poi, vanno a registrarci tutti. Ce n’è, a Chicago. “Vagabond”, al di là delle questioni relative a registrazione e produzione, è tutto e solo quello che ho ascoltato durante il mese di Luglio. Dopodichè, “Vagabond” è un album di bellezza desueta, una stella sfavillante nel cielo della musica indipendente europea che in pochi hanno saputo ammirare in tutta la sua lucentezza. Ecco allora, la vedo nitidamente, la bocca del lettore che dice: “eeeh, mamma mia, addirittura!!!”. Eh sì, addirittura, non scherzo mica. “Vagabond” è, nelle parole di chi per primo ha tentato di dirmi cosa ne pensasse per confrontarsi con le mie opinioni, “un grande mix di un sacco di cose che ci piacciono”. Frase che coglie lo Spirito puro, se posso dire. E non che sia un guazzabuglio senza senso della roba che uno in effetti ascolta sul percorso della propria vita e che poi va ad evacuare nella sala prove, cosa che fanno tutti, abbiamo fatto tutti; proprio per niente. Sapete cos’è “Vagabond”? E’ il potere bearsi di melodie inusuali e trasversali che originano nell’ universo musicale indie sin dalla sua nascita (se ce n’è stata) senza essere distratti dal tappeto musicale intricato e decisamente math al quale sono inerenti; ed il potere bearsi di strutture ritmiche manipolate, frantumate, altamente tecniche senza essere distratti dalle melodie alle quali sottendono. A quanto io mi ricordi, questo con i Don Caballero non era tanto facile farlo. Anche se i Valina, buttato lì di sfuggita, i Don Caballero potrebbero ricordarli per molti versi. Eppure “Vagabond” non è un album decostruito, non più di tanto; ed il suo impianto è lontano anni luce dalla tradizione noise alla quale molti lo hanno ricondotto. “Vagabond” ad un disco degli Shellac non ci si avvicina neppure più di tanto, per dire. Mancano i suoni, quelli più pesanti. Per quel che riguarda gli Slint poi, figuriamoci, niente a che spartire… le schede informative delle band sono decisamente delle puttane. “Vagabond” potrebbe essere piuttosto un album Gern Blandsten, forse addirittura Jade Tree. Ma anche qui, in pochi sarebbero stati in grado di contestualizzarne l’ originalità nell’ ambito del recinto dei rispettivi “profili” di produzione; ci sarebbe voluto il coraggio che hanno più spesso, se non sempre, le etichette che nell’ ambito indipendente sono “più indipendenti”. Discorso un po’ contorto, se vogliamo; il fatto è che a me suona parecchio. “Vagabond”, per cercare di farvelo intendere, è un album di musica di levatura, ma che non per questo manca di approcciare il vostro udito con educazione: quando sa che l’ eccessiva preparazione tecnica è ad un centimetro dall’ ostentazione, sterza bruscamente e si fa easy per non farvi perdere l’ attenzione; quando invece vi sorprende troppo distratti attiva Claus (batterista, divinità) e vi da un pizzicotto cortese per ricordarvi di mantenere gli accendini ben ficcati nella tasca, chè i tempi degli accendini sono lontani e la musica ha spesso bisogno della dovuta concentrazione. Nel senso che “Vagabond”, al contrario di una pletora di dischi di catalogo Touch&Go, ci tiene parecchio a farsi capire, è quello che vuole; e però allo stesso tempo non desidera affatto essere preso sottogamba, poiché quella è una abitudine popolare: e se a “Vagabond” gli si dice pop, lui risponde “I say horsehead under your blanket”. Quindi attenzione. Diciamo pure, oramai è il caso, che “Vagabond” è un essere umano, una persona, ed io me ne sono innamorato follemente; mentre invece i Valina sono esattamente quello che in questo periodo della mia vita io vedo come “la band ideale”. Poi chiaramente i gusti sono quanto di più magmatico esista e le opinioni vanno e vengono con i tempi… ma questo molti lo sapranno.

 

thu. 12.2. – Italy –  nord est TBA
Fri. 13.2. – Italy –   Recanati (Mc) @ Extra Cine Music TBC
Sat. 14.2. – Italy –  Mirandola (Mo) @ Aquaragia
Sun. 15.2. – Italy –  nord ovest TBA

 

 

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