(Mousiké Lab/Wide 2003)
Piacevole sorpresa dall’Italia. Qualcuno riesce a fare un disco di elettronica con stile. Col cuore. Caldo ma in certi punti sporco, affollato di incertezze e di suoni reali, discorsi persi, suoni che sembrano errori di registrazione, ma che sottolineano una presa di posizione verso la possibilità di purezza che l’elettronica conferisce al compositore.
I Resina sono Marco Messina (già sentito in Nous con Meg dei 99 Posse) e i Retina.it (Lino Monaco e Nicola Buono), manipolatori elettronici underground. Il sodalizio è fruttuoso perchè coniuga una sensibilità mediterranea (la presenza continua di un superbasso su tutto il disco) a una volontà di riportare l’elettronica a una dimensione più calda e umana, quasi come a creare un ambiente sonoro dove vivere. Il suono come sesto elemento (o come remix di onde d’aria) e substrato su cui costruire una nuova conoscenza/interpretazione del reale.
E’ da notare come la creazione di un paesaggio mentale sia farcita di richiami: Chicago (vedi la serie di 12” per la Hefty Rec sempre di Retina.it), una certo contatto con i bassi degli Almamegretta degli anni dub (per intenderci, non il lavoro di quest’anno), Felix da Housecat meno tech, qualcosa del primo Photek. Tutti questi (e ovviamente altri!) ingredienti vengono usati con parsimonia, costruendo a poco a poco pezzi che vivono di vita propria un connubio bilanciato fra house, ambient e dub.
La sorprendente riuscita di questo lavoro è anche lodevole per il fatto che l’etichetta è degli stessi artisti. Insomma tutto fatto in casa, seguendo solo la propria opinione (che non è op(inio omni)um come evidenziato nel titolo). Un’altro catalogo da tener d’occhio…
per info: info@mousikelab.com
Voto: 9
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