(Mescal 2003)
Cominciamo: splendida prova in presa diretta live come l’inizio di questa recensione. Senza fronzoli né chiacchiericci inutili, diciamo le cose come stanno. Questo disco di Marco Parente coadiuvato oltre che dal suo gruppo rock dalla Millenium Bugs’ Orchestra diretta da Mirko Guerrini, ensemble modellato a mò di big band jazz dell’età d’oro risulta un disco forte e incisivo, riferimenti sonori cumulabili tranquillamente al coacervo jazz/rock anni settanta che ha prodotto alcune buone prove in ambito a stelle e striscie, vedi ad esempio Bloood Sweeet & Tears, ben suonato ed orchestrato con la voce di Parente che funge da collante/narrante delle sue storie/racconti fortunatamente superiori per profondità concettuale a molto che ci gira intorno. L’ascolto coinvolge, avvolge, raro di questi tempi e avvince, si avvince e convince, almeno sembra a chi scrive poi errare è umano, meglio con un sottofondo sonoro come ‘L’attuale Jungla’. Senza cadute in un magma acustico ampolloso e barocco, rischio che il nostro evita con maestria, senza pensare che è meglio in certi casi che ognuno resti a casa sua ( = chi sa suonare quello lo faccia senza tanti brutti pensieri in testa). Ma stiamo divagando, e allora ricapitoliamo anche perché in questo caso poche parole e molti ascolti sono la soluzione migliore. Ne abbiamo fatti e non siamo ancora soddisfatti, allora ripremiamo play e ricominciamo. Per completare rivolgiamo, chi ci crede e chi no ma se ascolta il disco si potrebbe convincere, preghiera di vederli dal vivo. Fine.
Voto: 8
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