I Lush Rimbaud intervistano l’ormai cult-band austriaca: Valina
Ai ragazzi dei Lush Rimbaud, indie-core band anconetana di cui s’è parlato in occasione dell’uscita dei 2 albums autoprodotti: “Twilight Zone” e il recente “I’ve Just Killed A Man”, l’onere e l’onore di intervistare il trio di Linz alla vigilia della sua terza “calata” in Italia (stavolta con gli americani Sicbay, controllate sulla sezione Eventi per le date più aggiornate). Chi ha avuto occasione di vederli dal vivo in uno dei 2 precedenti tour nella nostra penisola non contesterà di certo il fatto che i Valina siano diventati una sorta di culto sotterraneo dalle nostre parti. A chi non ne avesse mai sentito parlare ci do subito il sito del gruppo: www.trost.at/valina e ci dico che deve assolutamente ascoltare i loro due albums : “Into Arsenal Of Codes” e “Vagabond” che, casomai qualcuno ancora non ne fosse al corrente, è stato registrato a Chicago da un certo Steve Albini. Ok ho parlato anche troppo e, dopo un furtivo ringraziamento ai Lush Rimbaud per la collaborazione, vi auguro buona lettura.
1) Prima di tutto complimenti per Vagabond, abbiamo tutti apprezzato molto l’album registrato, tra l’altro, da Steve Albini. Com’è registrare con un grande come lui? Siamo curiosi riguardo questa vostra esperienza.
Come immaginerete ci hanno fatto la stessa domanda già così tante volte. Lasciatemi rendere il tutto più interessante rispondendo con un gioco più/meno. Il vincitore lo conosciamo sin dall’inizio,
è la British Airways per 2 ragioni:
1) Si sono presi tutti i passeggeri dalla Spanish Airline Iberia che ha cominciato uno sciopero un giorno prima della nostra partenza.
2) C’hanno guadagnato un pasto-extra per qualche broker bastardo in prima classe dato che non mangio “plane-food” di solito.
In tenuta blu da meccanico: Steve Albini
Più:
* E’ un tipo gentile e scaltro.
* Conosce i suoi mezzi ed è un ingegnere del suono fantastico.
* Lascia completa libertà alla band e non dice a nessuno cosa deve fare (fatta eccezione dei suoi impiegati).
* E’ abbastanza onesto da dirmi di non preoccuparmi troppo per i miei errori grammaticali nei testi, tanto nessuno capirebbe comunque di cosa vado parlando.
* Possiede una macchinetta per fare l’espresso ed è diventato il nostro eroe quando ha deciso di lasciare che le bands la usassero per evitare loro di conoscere la fine della Storia del Caffè: il caffè americano.
* Sa che significa “gemuetlich” in tedesco (non traducibile).
Meno:
* Dorme più di 3 persone che entrano in contatto per la prima volta nella vita con un non-fenomeno chiamato Jetlag.
* Una piccola pausa durante le registrazioni introdotto dalla parola “tornerò” può, diciamo, durare qualche tempo …
* Conosce profondamente la cultura degli altri paesi. Non potresti mai stupirlo con una storia che già non conosca.
* Possiede più magliette di gruppi di me.
In sudate T-Shirt: Valina
Più:
* Conoscevano bene la strategia di Albini e, proprio per questo, hanno deciso di andare a registrare con lui a Chicago.
* Hanno affrontato un lungo periodo di allenamento prima di andare là.
Meno:
* Ignoravano che il nome Steve Albini sarebbe stato con loro su ogni flyer di concerto e in ogni recensione li riguardasse finchè non decisero di registrare il loro prossimo album con la figlia di Ornella Muti.
2) Ora parliamo della vostra musica, riconosciamo un largo spettro di influenze dal punk rock all’emo passando per il math e il noise. Quali sono le bands alle quali in questo momento vi ispirate di più? Che vi ascoltate?
Si. Credo abbiate ragione. C’è una grande varietà di influenze perché siamo fans di un sacco di tipi differenti di musica in generale, è per questo. Sarebbe un po’ troppo difficoltoso nominare direttamente tutti i gruppi da cui mi sento influenzato in un particolare periodo ma posso dirvi cosa sto ascoltando in questi giorni, se questo scusa la mia risposta diretta riguardo una cosa astratta come le “influenze”.
Keiji Haino, The Jesus Lizard (“Goat”, ancora uno dei migliori dischi di sempre), il nuovo Melt Banana, Hank Williams, Themselves, The Paper Chase, Deadzibel, una marea di Demo tapes, Sun Ra, Low, Nina Nastasia. Comunque non mi interessa e non perdo tempo a classificare la musica per generi diversi nell’anno 2003.
3) La vostra musica è complessa ed articolata mentre le liriche sono musicalmente semplici e immediate, questa discordanza suona molto interessante. Come componete? Usate un metodo specifico o è tutto più casuale?
Non voglio pensare che il nostro songwriting sia molto speciale. Siamo solo una band, un trio!…e non siamo interessati alla popular music e ai suoi stereotipi! Solo ci porta via un sacco di tempo scrivere una canzone. Perché? Perché siamo nella bella posizione in cui possiamo definirci non-musicisti e siamo nell’eccellente posizione per definirci non-artisti.
Questo da una parte evita rotture e noie.
Questo evita farsi illusioni.
Questo evita pensieri rivolti ad un termine chiamato futuro.
Questo evita la pressione di pensare alle cose in un modo innaturale.
Questo dà al gruppo la libertà di gestire le proprie idee sulla musica.
D’altra parte tutto ciò richiede e merita tempo per poter dirsi alla fine: “Siamo contenti di quello che stiamo facendo.”
Un’altra spiegazione per la faccenda che il songwriting dei Valina è impegnativo: non ci riteniamo un gruppo molto bravo e non prendiamo cocaina così dobbiamo sempre lavorare duro e a lungo sulle nostre idee musicali per soddisfare le nostre richieste.
4) Cosa è cambiato per voi come band dopo Into Arsenal Of Codes?
Il più ovvio e magari il più importante cambiamento è stato che dopo l’uscita di “Into Arsenal..” il nome Valina ha cominciato a farsi sentire dentro e fuori l’Austria…e parecchi sembravano apprezzare. Così qualcuno ha cominciato a parlare di noi e con noi. Ci hanno chiamato a suonare, hanno scritto recensioni, ci hanno dato da mangiare, da bere e da dormire (pessime sistemazioni però).
Questo ci è piaciuto e abbiamo continuato a fare le cose che ci piacciono: suonare in giro, provare, sperimentare le nostre idee musicali, farci i cazzi nostri, organizzarci come gruppo per problemi di tempo/finanza dei suoi 3 membri, visitare qualche bel scorcio d’Europa…Abbiamo fatto amicizie e non bambini…Dopo un anno abbiamo cominciato a preparare il nuovo album “Vagabond”…
5) Vi siete divertiti col vostro ultimo tour italiano? Vi piace qualche gruppo delle nostre parti?
Italia è bella terra !
Oh sì. Quest’anno abbiamo suonato i nostri primi concerti in Italia durante il nostro tour europeo a Marzo che è durato più di 5 settimane. A parte scherzi, i concerti italiani sono stati l’apice del tour e ci hanno dato i momenti di soddisfazione più belli. In Italia abbiamo preso coscienza da vicino, tutti i giorni e ad ogni esibizione, delle cose che per noi sono importanti.
Non siamo stati minimizzati allo status di band che viene e va. Abbiamo conosciuto un sacco di gente carina ed interessante che ci ha “presentato” il proprio paese, la propria cultura e le proprie controculture. Non voglio parlare troppo adesso di tutti quei clichès italiani che pure ci piacciono molto…caffè, pasta, ragazze…
Voglio dirvi che ho avuto la sensazione che in Italia ci siano moltissime persone interessate alla buona musica e che sono parte attiva di scene differenti: culturali, musicali, politiche…
La gente ci ha trattato bene. Ci siamo fatti molti amici. Un sacco di persone sono venute ai concerti…e poi Paolo (Visci della pescarese Rocket – ndr), il nostro agente di booking, ha organizzato, qualche mese dopo, un tour esclusivamente nel italiano di 2 settimane che è stato anche meglio del precedente.
Comunque, sì, abbiamo avuto la fortuna di suonare quasi tutte le sere con gruppi molto buoni…Disco Drive, Three in One Gentleman Suit, Lush Rimbaud….
6) Parlateci della scena musicale austriaca specie di quella indie-rock. Vi sentite parte d’una scena in particolare o no?
Non credo ci sia una scena indie in Austria. Ci sono gruppi che sono più o meno connessi tra di loro, alcuni sono veramente bravi, altri fanno schifo, come da qualsiasi altra parte su questo pianeta.
Noi siamo di Linz. Qua c’è sempre stata una buona scena musicale indipendente che fa capo ad un club chiamato Kapu ma più che da termini musicali è definita da amicizie, modi di vita e forme differenti di controcultura.
Se vuoi qualche nome…eccoti la mia top 9 di bands austriache che significano o hanno significato parecchio per me… Kurort, Bulbul, Deadzibel, Texta, Guigue, United Movement, Strahler 80, Sensual Love, Bug.
7) Ed ora qualcosa di completamente diverso….che significa “Valina”?
Niente in particolare. Una volta ho sentito che le donne eschimesi dicono questa parola ai loro mariti dopo aver scopato per tutta la notte polare. Significa qualcosa come: “Grazie caro, ora potresti togliere il disco di Elvis?”.
8) Qualcuno di voi tre ha dei progetti/gruppi paralleli?
No. Non proprio. Husbert Huber ha recentemente suonato qualche linea di basso in un album di country ma non ci sono altre regolari attività musicali oltre ai Valina.
9) State lavorando ad un nuovo album? Progetti futuri?
Siamo stati in studio recentemente per registrare una canzone da inserire in uno split 7” con i Sicbay di Minneapolis.
Ci sono queste due etichette, una in Francia e l’altra in Inghilterra che ci hanno chiesto di fare questo piccolo tour-single e, dato che non avevamo mai fatto un tour-single, abbiamo subito accettato. Mi piace l’idea che la gente che verrà ad acoltarci poi potrà portare a casa un regalo speciale per i propri figli.
Oltre a questo…no, non ci sono progetti straordinari per il futuro. Gireremo per l’Europa (coi Sicbay) a Febbraio e Marzo 2004 e dopo l’Europa, gli USA e dopo magari altri shows da qualche altra parte…come vedi suoniamo un sacco. Ti dirò: non c’è niente di meglio per ora che sedersi in furgone, leggere, guidare, sognare, uscire…conoscere persone…prendersi una birra al bar…mangiare la pasta in Italia…bere vino in Francia….farsi amici a Copenaghen…etc.etc.
Lentamente stiamo cominciando a pensare al nostro prossimo disco. Niente di definito ancora. Abbiamo semplicemente cominciato a lavorare a qualche nuovo brano….e questo richiede tempo….
10) Menzionateci qualche lavoro artistico (non solo musica) che vi ha ispirato o impresso in modo significativo.
Non so perché ma tanti ci fanno questa domanda. Hmm..vediamo..
Non sono andato a molte mostre d’arte negli ultimi mesi. Ho assistito ad una bella performance di un ragazzo chiamato marc9 che ha costruito un’orchestra elettromeccanica.
Fa musica con oggetti azionati da un semplice relais che poi manovra lui. Oltre al carattere sperimentale di questo progetto, marc9 riesce a creare grande musica con un sacco di elementi ritmici…divertente.
Questo mi ha influenzato? Non lo so.
In generale credo che tutti i membri dei Valina siano più o meno influenzati da un sacco di arte perché ognuno di noi spesso va a vedere altre persone fare le loro “cose”. Chiamiamola “arte”. Chiamiamola…vedere persone che fanno cose che ritengano essere il loro modo naturale di passare il tempo. Qualcosa di questa ”arte” è schifo totale, credo, qualcos’altro è così interessante che sono felice di non essermelo perso o semplicemente di esserne venuto a conoscenza…
Credo che non ci sia ,ancora, nessun lavoro artistico che ci influenzi in una maniera ovvia.
Qualcuno di noi legge libri sul capitalismo o la religione, qualcuno legge libri sulla storia dei pi up magazines come sulla Shoa.
Amo i film dei fratelli Cohen, Fellini, amo Robert Altman, The Wanderers, Benigni, David Lynch…e conosco anche Tinto Brass.
Ritengo molto più importanti comunque gli svariati film underground che ho visto a casa di amici ma non ne ricordo i titoli, gli attori, i registi…anche perché, per lungo tempo, il cinema non mi ha attirato…purtroppo!
Claus, il nostro batterista, è un dizionario di arte.
Husbert è a terra ed anche un noto scettico riguardo l’arte che conta.
Alla fine una cosa che mi viene in mente…. che riguarda i testi….mi sento ovviamente influenzato da David Yow degli Scratch Acid e dei Jesus Lizard. E’ il migliore.
Non sarò mai capace di “rubargli lo show”…
11) Ok terminiamo dandovi spazio libero per lasciare qualsiasi messaggio ai lettori kathodici…
Prendiamo qualcosa al bar !
Domande: i Lush Rimbaud
Traduzione e progolo: Diego Accorsi